Antonio, come è iniziata la tua avventura nei panni di Babbo Natale?
“Tutto è iniziato quasi per gioco. Mia figlia frequentava l’asilo e cercavano un genitore disposto a vestire i panni di Babbo Natale. Ho accettato, anche se all’epoca ero molto camuffato. Da quel momento, però, il ruolo è diventato una vera missione”.

È stato poi il comitato di Porta Marina a vederti come il Babbo Natale perfetto, giusto?
“Esattamente. Dopo la mia prima esperienza, il comitato ha deciso di affidarmi questo compito in modo continuativo. È stata una scelta unanime, e io sono stato felice di accettare”.

Oggi non hai più bisogno di trucchi o parrucche. Come è cambiato il tuo aspetto nel tempo?
“All’inizio serviva più di un’ora di trucco per sbiancare la barba e i capelli. Ora, invece, la natura ha fatto il suo corso! Anche il costume è migliorato: ora indosso un abito realizzato da una sarta locale, molto più elegante rispetto ai primi anni”.

Babbo Natale è sinonimo di doni, ma il tuo approccio sembra andare oltre. Cosa cerchi di trasmettere ai bambini?
“Attraverso il personaggio di Babbo Natale, voglio insegnare valori come l’altruismo e la generosità. Quando i bambini mi consegnano le loro letterine, spesso piene di desideri, spiego loro che anche se ricevono meno regali, dovrebbero essere felici. I giochi non ricevuti andranno ai bambini meno fortunati. Credo sia importante far capire loro il valore della condivisione”.

C’è un episodio in particolare che ti è rimasto nel cuore?
“Una volta, una bambina mi ha consegnato il suo ciuccio, dicendo che sarebbe stato per i bambini meno fortunati. È stato un gesto semplice ma di un’incredibile profondità. Quell’episodio rappresenta perfettamente il significato del Natale”.

Dopo 23 anni, hai visto crescere generazioni di bambini. Come vivi questo aspetto?
“È bellissimo. Alcuni bambini che venivano da me oggi portano i loro figli. Mi raccontano che ricordano l’emozione di incontrare Babbo Natale e vogliono trasmetterla ai loro piccoli. Questo è un privilegio unico”.

E quando non indossi il costume? I bambini ti riconoscono?
“Sì, anche senza il costume i bambini mi salutano come Babbo Natale. Per loro, io sono davvero lui, ed è qualcosa che mi riempie di gioia”.

Un messaggio per i lettori?
“Il Natale è un momento speciale per essere tolleranti e volerci bene. Spero che questi valori possano accompagnarci tutto l’anno. Buon Natale a tutti!”


 

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3 commenti

  1. grandi complimenti per il lavoro e lo spirito di servizio alla comunità
    che sia un grande piccolo esempio di altruismo

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