Nell’ultima conferenza stampa della Giunta sono stati presentati i risultati dei primi cento giorni di attività amministrativa. Ci ha fatto piacere vedere come diverse attività siano indirizzate alla manutenzione e al contenimento del dissesto idrogeologico.
Finalmente un programma serio che cerca di risolvere, in maniera più radicale possibile, una questione contingente ma anche legata al nostro futuro. Infatti non si tratta più di pulire rattoppando i danni dell’ultima inondazione, ma di avviare una manutenzione strutturale del territorio al fine di prevenire.
In quest’ottica rinnoveremo le nostre proposte perché si proceda, anche con il contributo dell’Astea, a una regolare e periodica manutenzione dei tombini e delle caditoie, al fine di evitare la formazione di corsi d’acqua superficiali estremamente pericolosi e capaci di notevoli danni.
Sembra incredibile ma questa richiesta la stiamo avanzando da venticinque anni, ottenendo sempre rare e incomplete risposte. Siamo certi che arriveremo ad una svolta con la nostra amministrazione presieduta da Emanuele Pepa.
Un’altra iniziativa è sicuramente quella di procedere alla pulizia dei corsi d’acqua piccoli e grandi, la cui responsabilità ricade sul Consorzio di Bonifica e la Provincia.
Da ultimo immaginiamo, in collaborazione con gli Enti preposti, di avviare una sorta di “piantumazione folle” cioè occupare con nuovi alberi tutti gli spazi disponibili non impiegati in agricoltura, sia di proprietà pubblica che dei privati. Certamente ripiantumare lungo i corsi d’acqua e sui terreni a forte pendenza dovrebbe essere la scelta prioritaria, anche perché proprio quel tipo di terreno è sempre meno produttivo, difficile da lavorare e soggetto a facile dilavamento.
Si tratta di iniziare con queste tre direttrici, con santa pazienza ma con una determinazione nuova e duratura rispetto ad un passato segnato da interventi occasionali. L’unico progetto strutturale è stato quello a favore del risanamento idrogeologico dei terreni e dei fossi a valle del Colle dell’Infinito, senza nulla rivendicare, ma solo per dovere di cronaca, ci permettiamo di ricordare che questo importante intervento del valore di milioni di euro è stato realizzato anche grazie all’interessamento e all’impegno del Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti e dal Consigliere regionale Luca Marconi: sarà un caso ma erano ambedue dell’UdC.
Dario Ragni – Capogruppo in Comune Costituente Popolare-UdC Recanati
Tania Brizi – Segretaria comunale UdC Recanati
5 commenti
ragni cosa ne pensa delle piante che sporgono sulla pubblica via dai giardini privati?
Sono pericolose tutte le piante di alto fusto con rami sporgenti sulle strade pubbliche e di transito, che insistano su proprietà sia private che pubbliche. Sono pericolose anche quelle troppo vicine alle strade pubbliche anche senza rami sporgenti, soprattutto le essenze caratterizzate da notevole altezza e limitato apparato radicale come ad es, il pino nero d’Austria perchè in caso di maltempo possono schiantarsi sulla pubblica via. Il pino nero d’Austria e altre specie di conifere non sono neanche autoctone , producono un humus di pessima qualità e gli aghi restano quasi indecomposti per anni impedendo la crescita di essenze di sottobosco. Non offrono quasi nutrimento alla piccola fauna selvatica stanziale o di passo, non se ne comprende la ampia diffusione peraltro per artificiale scelta umana. Comunque se si vuole restare tra le sempreverdi meglio le tamerici, l’alloro o il comune olivo, magari selvatico che non raggiungendo grandi altezze difficilmente si schiantano sulle strade. Certo poi va fatta manutenzione, potature etc. Ci sono tante essenze, meglio se arbustive tipiche delle macchia mediterranea che in certe stagioni creano splendide macchie di colore. Ancora meglio se leguminose capaci di catturare, grazie ai loro tubercoli radicali, e utilizzare l’azoto atmosferico risparmiando le costose e inquinanti concimazioni azotate. Alcune sono bellissime, albero di Giuda, glicine ( solo in certo posti e con tutore), ginestra, maggiociondolo.
Ne riparliamo tra cinque anni. Sempre che siate vivi. Politicamente, è chiaro.
Intanto lei rosica e sputa veleno come appare abbastanza chiaro 17:13.
Politicamente ipotizzando, anche ammesso e non concesso che questa giunta attuale sia un fallimento,
come lei e altri uguali a lei sperano e tanto gufano, non è che tra cinque anni poi si ritorna a votare sinistra, Fiordomo o Bravi o chi per loro, piuttosto semmai molti che erano stati in passato elettori di sinistra preferiranno non andare più a votare, facendo aumentare sempre di più l’astensionismo.
La memoria dei fallimentari 15 anni passati non si cancella, rimane viva!
La piantumazione lungo i fiumi e i corsi d’acqua va fatta in modo razionale prevedendo anche una continua manutenzione. La flora incontrollata lungo i fiumi è spesso causa di danni enormi dovuti a piante di alto fusto che si schiantano nel fiume durante le piene e vanno a incagliersi nelle arcate dei ponti favorendo esondazioni e crolli. Il divieto di abbattimento di alberi di alto fusto lungo i fossi di confine è una delle cause della loro mancata manutenzione per la impossibilità concreta dell’uso dell’escavatore. Si cominci a consolidare gli argini dei fiumi facendo pressione perchè ognuno faccia la sua parte, Genio civile, Consorzio di Bonifica, Comune, privati. Sentir parlare di piantumazione folle fa venire semplicemente i brividi e sembra precludere agli eccessi dei cosiddetti ambientalisti che a furia di vietare tutto hanno determinato la riluttanza da parte degli agricoltori a mettere a dimora qualsiasi pianta di alto fusto nel timore poi di non poterla più abbattere nel caso dia fastidio. Basti pensare ai problemi che si incontrano anche soltanto a pulire dai rovi i bordi dei corsi d’acqua. Ricordiamoci poi che obbligare a tenere piante non produttive sui propri fondi rustici si potrebbe configurare come una sorta di servitù coattiva che andrebbe opportunamente indennizzata.