I Carabinieri della Stazione di Cingoli hanno arrestato in flagranza di reato un 45enne, originario della Provincia di Potenza e residente nell’anconetano, per atti persecutori.
Alla centrale operativa della Compagnia di Macerata è pervenuta, tramite il numero d’emergenza 112, una richiesta d’intervento da parte di una 42enne di Cingoli, che viaggiava alla guida della sua autovettura in compagnia del fidanzato.
Nella circostanza, la donna, impaurita, ha riferito di essere inseguita da una macchina condotta dalla stessa persona che aveva querelato per atti persecutori qualche giorno prima, che tentava di avvicinarsi per costringerla a fermarsi. Nell’immediatezza il Carabiniere della Centrale Operativa ha inviato, sul luogo indicato, la pattuglia della Stazione di Cingoli che, sopraggiunta poco dopo, ha individuato la macchina segnalata intimando l’alt. L’uomo alla guida non arrestava subito la marcia forse intuendo con buona probabilità le conseguenze delle sue azioni, proseguendo ancora per alcuni metri per poi essere definitivamente bloccato dai militari.
I carabinieri hanno identificato l’uomo riconoscendolo come la persona denunciata, dalla parte offesa nei primi giorni di settembre. Viste le modalità e la tipologia del reato commesso, i carabinieri hanno perquisito l’uomo e la sua autovettura rinvenendo una pistola a salve con tappo rosso, due scatole contenenti n. 100 munizioni ed un martello. Alla luce di quanto accertato l’uomo veniva arrestato nella flagranza di reato e quanto rinvenuto posto sotto sequestro.
Il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata ha disposto la custodia cautelare in carcere in attesa della fissazione dell’udienza di convalida.
Dopo le formalità di rito l’uomo arrestato è stato condotto presso la casa Circondariale di Ancona a disposizione dell’A.G..
Le informazioni sono state fornite nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione delle rispettive fasi del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.
2 commenti
Come mai quando si tratta di donne perseguitate è tutto tanto rapido, quando invece al contrario i provvedimenti arrivano (se arrivano) dopo una vita? imparità dei diritti?
Ma dove vive lei, interventi rapidi? Ma se spesso vengono ammazzate donne che avevano denunciato almeno dieci volte, se anche uomini condannati e con il braccialetto elettronico riescono ad avvicinarsi e ad ammazzarle perché il braccialetto elettronico non funziona? Se i divieti di avvicinamento vengono regolarmente violati? E poi contiamo il numero delle donne ammazzate dal partner o ex partener e gli uomini ammazzati e facciamo un calcolo probabilistico. Comunque complimenti ai carabinieri che sono intervenuti velocemente ed efficacemente.