Non volendo addentrarmi nei tecnicismi che regolano l’assegnazione dei posti nei consigli comunali – commenta il consigliere comunale Rita Soccio (ex assessore alla cultura nella Giunta Bravi) vorrei semplicemente sottolineare che le preferenze di voto espresse dalle cittadine e dai cittadini recanatesi sono state per Miccini 48 mentre per me 143… e non aggiungo altro!” Per ora sta a vedere che cosa succederà Rita Soccio  in merito al ricorso presentato dall’ex consigliere comunale Stefano Miccini per la sua mancata nomina in Consiglio.

L’appello presentato al Tar Marche, firmato dagli avvocati Michele Moretti ed Elena Sacchi, è contro la decisione dell’ufficio elettorale di assegnare uno dei 6 seggi spettanti alla minoranza al PD, che sosteneva la candidatura a sindaco di Antonio Bravi, e non alla coalizione guidata da Francesco Fiordomo e, quindi, a Miccini che è il primo dei non eletti. “Certamente non ho voglia di fare una guerra per questa storia, la situazione è tutta da valutare, commenta Soccio. Ho parlato con il segretario comunale che mi ha confermato la volontà dell’Ente di non costituirsi e quindi sarei io quella direttamente interessata, anche se Miccini mette in discussione, in realtà, l’operato dell’ufficio elettorale”.

Come si ricorderà due gruppi su 6 di “Progetto Civico”, e cioè la lista “Uniti per Francesco Fiordomo” e “Paese Mio”, in sede di ballottaggio avevano stretto un apparentamento con la coalizione di Antonio Bravi: un accordo in extremis che, però, non è servito a garantire all’ex sindaco la riconferma a primo cittadino di Recanati. Proprio questa situazione ha, alla fine, modificato l’iniziale previsione della composizione del Consiglio Comunale.

Infatti a scombinare le carte in tavola è stata proprio la scelta di apparentamento delle due liste con la coalizione di Bravi: Stefano Miccini era stato indicato in un primo momento eletto dall’ufficio elettorale, ma non è così chiara l’attribuzione del seggio elettorale perché a contenderlo, prima del ballottaggio, era anche l’altra candidata della lista “Vivere Recanati”, Arianna Girolimini che ha ottenuto 97 preferenze. Poi con l’apparentamento si sono ulteriormente mescolati i risultati e da qui la nomina della Soccio in capo al PD e l’esclusione di Miccini che si era presentato nella coalizione di Fiordomo. Un bel rompicapo!

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20 commenti

  1. -Giovanni -Bonfili on

    a mio giudizio la vicenda,ben al di là della rilevanza tecnica,ha un profondo senso politico che riguarda le potenziali prospettive dei rapporti unitari della sinistra recanatese,ai quali annatto grande valore.Il passato non può essere mai cancellato completamente e dobbiamo ricordarci che viviamo nel paese che ha dato i natali a Giacomo Brodolini,che non deve essere ricordato con crescente stanchezza solo il 10 luglio di ogni anno.

  2. Avevano fatto un accordo per togliere (se malauguratamente avessero vinto) seggi alla minoranza di centro destra. Hanno perso (fortunatamente) e adesso si beccano questo problemino… si chiama contrappasso…

  3. Ma che c’entra? Ma questa signora speriamo sia intelligente… Le preferenze personali qui, trattandosi di due diverse liste, non c’entrano nulla. Le preferenze personali servono a decidere chi diventa consigliere all’interno della stessa lista elettorale. Qui invece si parla addirittura di due Liste che al primo turno erano anche avversarie. Molto più semplicemente, o con un trucco oppure per errore, qualcuno ha dato un consigliere in più al PD, sottraendolo alla lista “Uniti per Fiordomo”. Siccome non possiamo pensare che l’ex assessore alla Cultura sia stupido o disinformato, possiamo solo pensare che queste sue affermazioni siano in totale malafede.

  4. Dai su… ad ottobre il TAR deciderà e così si saprà tutto. Finalmente scopriremo se c’è stata un’infida e ladruncola “manina” oppure se è solo un polverone fatto per far casino.

  5. Dal commento che ha fatto, la Soccio sembra non aver capito la differenza che passa tra i voti di Lista e le Preferenze al candidato. Le preferenze al candidato eleggono chi ne ha prese di più all’interno della propria lista, mica tra le varie liste. Qui stiamo parlando di Rita Soccio del PD e Stefano Miccini di “Uniti per Fiordomo” (due partiti diversi) e quindi il commento della Soccio è del tutto fuori luogo.

  6. Al Comune di Recanati c’è un ufficio elettorale che non è in grado di stabilire gli eletti? …. mi sembra strano….
    Allora certe problematiche non dovrebbero andare ad ingolfare un Tribunale, ma risolte in una riunione in Comune, legge elettorale alla mano.

    • Si per l”ottima prof
      Soccio, se una lista prende circa il 3,5% e tutti i votanti esprimono una stessa preferenza cioe x Recanati circa 400 voti, questa lista elegge il sindaco, i consiglieri e se fosse credente anche il Papa. Se un’altra lista prende il 51% ma i suoi elettori non esprimono preferenze non elegge nessuno, chiara la sua democrazia!!!

    • Per carità aspettiamo il giudizio del TAR, ma nel frattempo io sono andato a leggere la legge, che sembra dare ragione a Miccini. Nella legge viene infatti esplicitamente detto che l’assegnazione dei consiglieri viene fatta tenendo conto di risultati e delle alleanze del primo turno, e non del ballottaggio. E questo mi sembra anche coerente con la ratio e la volontà del legislatore, che è quella di favorire ulteriori aggregamenti ed ampliare le alleanze al secondo turno. Se infatti le liste sapessero di correre il rischio di perdere il consigliere conquistato al primo turno, difficilmente si alleerebbero in vista del ballottaggio.

  7. AAHH AAHHH ancora litigiosi…no tu no! Io si! Al di la di chi avesse ragione in base alla legge elettorale (di sicuro contorta stile politica) fate sempre ridere.

    • -Giovanni -Bonfili on

      anonimo 10,43-Purtroppo è quanto avviene a sinistra d noi da oltre un secolo,con il conseguente reale vantaggio degli avversari che ringraziano.E’ problema di comprendonio poliico,confuso con questioni di legittimità.Questa lista,capeggiata da Fiordomo, già esponente di spicco del PD,si chiama fuori dall’area di sinistra ,come farebbe pensare questa iniziativa ?

      • Mi sembra che la questione sia prettamente legale quindi aspettiamo serenamente il giudizio del TAR. Un ricorso non cambia la ratio di eventuali alleanze e non comporta il reato di lesa maestà nei confronti della professoressa Soccio.

  8. -Giovanni -Bonfili on

    anonimo 5.07-gli aspetti legali in politica in senso stretto non hanno tutto questo valore.Ci vorrebbe poco affermare nel contempo che si prende l’iniziativa legale che non è preso di mira il ridimensionamento del PD,ELEMENTO CENTRALE,PIACCIA O NO,DELLO SCHIERAMENTO DI SINISTRA.C H I A R E Z Z A per il recupero di credibilità,ridotta al lumicino,della politica.

    • “Gli aspetti legali in politica in senso stretto non hanno tutto questo valore”? Mi sembra una “ratio” perfetta per un paese come l’Italia, dove i rappresentanti della “Politica” sono alla continua ricerca della propria impunità. Se il PD la vede così meglio starne lontani, perché sarebbe lo stesso “Stato di diritto” a doversi considerare in pericolo. Alla fine, dal tuo commento, sembrano avere ragione i 5 Stelle vecchio stampo: In Italia destra e sinistra sono la stessa cosa.

  9. -Giovanni -Bonfili on

    anonimo 17.48-io,sviluppando questo concetto,facevo riferimento al caso specifico.Pensavo fosse chiaro,ma forse mi sono sbagliato.

    • Anch’io facevo riferimento al caso specifico. Direi quindi soltanto di aspettare il risultato del TAR qualunque esso sia, per scoprire se chi ha interpretato quella legge ha fatto un errore o meno. Se quell’ufficio non si è sbagliato ne saremo tutti sollevati (sollevati anche per i numeri e la buonafede del PD), altrimenti possiamo solo sperare che l’errore sia stato fatto in buona fede.

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