A Recanati nello Spazio Tempesta fino al 29 settembre 2024 è in corso la mostra “Caro Alberto” a cura di Giacinto di Pietrantonio in omaggio all’artista Alberto Garutti, uno dei maggiori esponenti dell’arte pubblica in Italia. Nel corso di una carriera artistica ricca di riconoscimenti internazionali, fondamentale è stata la sua figura di intellettuale così come la sua umanità e il suo impegno di docente. Garutti, infatti, ha lasciato un’impronta nella mente e nel cuore di tanti suoi allievi che oggi sono artisti, di molti che lo hanno conosciuto e stimato tanto da creare una sorta di “mito Garutti”.
Dopo la scomparsa dell’artista avvenuta lo scorso anno, 165 persone tra ex studenti, amici, e artisti, si sono riunite in una chat dal suggestivo nome “Condominio Garutti” e, per ricordarlo, hanno avviato questa mostra con l’intento di dedicargli brevi testi, immagini, disegni, tramite l’invio di una o più cartoline postali.
L’allestimento espositivo nella sua sobrietà comunica rigore e affetto sincero: le strutture sono semplici mensole a muro e stecche di legno intagliate per porre in risalto le cartoline le quali funzionano anche come linee di fuga che guidano lo sguardo verso le finestre con affaccio panoramico su Recanati. Le stecche sono sostenute da romantiche colonnine costruite con l’alternarsi di vasi in coccio da giardino, un elemento umile che non cattura l’attenzione ma rimanda altrove, alla metafora di una comunità che conserva in sé un tesoro prezioso come il ricordo del loro Maestro.
La mostra regala lo stupore di poter rigirare tra le mani qualcosa che solitamente nelle gallerie e nei musei è vietato toccare ed è l’occasione di partecipare attivamente poiché chiunque potrà dare il proprio contributo personale consegnando a Spazio Tempesta la sua cartolina, oppure disegnarla in loco utilizzando i cartoncini bianchi messi a disposizione dagli organizzatori dopo aver dato libero sfogo al proprio estro creativo.
Nell’era di Whatsapp, e-mail e SMS il gesto di scrivere di proprio pugno una cartolina, con un messaggio “allo scoperto”, è una forma di saluto così romantica, efficace e nostalgica che avvicina al pensiero dell’artista e alla persona di Alberto Garutti.
Al termine dell’esposizione il materiale sarà raccolto in una collettiva scatola-opera donata all’Archivio Alberto Garutti. Prossimamente la mostra “Caro Alberto. Cartoline per Alberto Garutti” sarà presentata a Roma in data da destinarsi. A Bologna, invece,  sarà posta una targa in sua memoria nell’aula dell’Accademia di Belle Arti  dove insegnava.

La Mail Art, o Arte Postale, è una pratica artistica che consiste nell’inviare cartoline auto-prodotte o rielaborate artisticamente, e permette a chiunque l’accesso ad un nuovo mondo di comunicazione creativa e a una libera circolazione di idee, arte e cultura underground. Da Marcel Duchamp alle sperimentazioni futuriste di Ivo Pannaggi, fino al gruppo Fluxus, sono stati molti gli artisti che hanno utilizzato questa forma d’arte. Vorrei ricordare l’operazione di Mail Art ad opera di Claudio Cintoli, artista da me molto amato (legato alla città di Recanati per via del nonno Biagio Biagetti), che nell’estate del 1974 insieme a Rosanna Barbellini Amidei mise in opera un’azione artistica che chiamarono “Jarrygliare”, in onore ad Alfred Jarry, famoso poeta e drammaturgo francese, inventore della Patafisica. Le lettere partivano a firma Marcanciel Stuprò (nome tratto anagrammando Marcel Proust, utilizzato in quegli anni dall’artista come suo doppio) e chiedevano ai destinatari di rispondere appena possibile.

Alberto Garutti (Galbiate, 1948 – Milano, 2023) Nel corso della sua lunga carriera ha partecipato a importanti manifestazioni nazionali e internazionali, come le Biennali d’Arte di Venezia (1990, 2010, 2014), la Biennale dell’Avana (2000), la Biennale di Istanbul (2001), Arte all’Arte di Pisa e Siena (2000, 2005)  e la Memory Marathon presso la Serpentine Gallery di Londra (2012). La sua ricerca si è concentrata sullo spazio pubblico intessuto con le relazioni. Tantissimi i progetti di arte pubblica che si trovano in varie città, tutti accomunati dalla volontà di creare ogni volta una relazione specifica e significante con il contesto circostante. Il suo lavoro, di un livello linguisticamente molto sofisticato, nasceva sempre da un dialogo con i luoghi e le persone senza mai cadere nella demagogia. Per natura aperto al dialogo, specialmente con i più giovani, Garutti è stato professore amato e riconosciuto per molte generazioni di studenti. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Macerata dal 1989 al 1990, titolare della Cattedra di Pittura all’Accademia di Bologna dal 1990 al 1994 e all’Accademia di Belle Arti di Brera dal 1994 al 2013, dove fu una delle voci storiche. Fu anche docente alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e allo  IUAV di Venezia. Le sue opere sono state esposte nei musei di tutto il mondo.

-Nikla Cingolani

Info:
Orario di apertura: su appuntamento  tel. +393334327086

Foto©Paolo Farina

 

 

 

 

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2 commenti

  1. Amneris Ulderigi on

    Iniziativa molto interessante!La Mail Art è una forma artistica di comunicazione che mi piace molto.
    Complimenti
    Amneris Ulderigi

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