Alle 03.30 di giovedì 11 luglio 2024, a Montecosaro (MC), una pattuglia della locale Stazione Carabinieri intercetta due autovetture sospette, ferme nella zona industriale. Con l’incedere della gazzella, cinque uomini di giovane età, che stanziavano in piedi attorno ai due mezzi, intraprendono una repentina fuga a piedi, disperdendosi nell’oscurità delle campagne circostanti. Una delle due autovetture, una Audi A1, risulterà essere stata rubata mezz’ora prima nel centro di Macerata. L’altro veicolo invece, un’utilitaria Ford, è risultato essere intestato ad una ditta di autonoleggi della provincia di Foggia e all’interno dell’abitacolo i Carabinieri hanno rinvenuto materiale atto allo scasso, passamontagna e alcune centraline elettroniche, idonee ad avviare veicoli Volkswagen e Audi.
Veniva immediatamente predisposta una battuta di ricerche dei cinque fuggiaschi, la cui condotta criminosa era stata interrotta dal provvidenziale intervento dei militari. Con il materiale rinvenuto e il numero dei soggetti in azione, avrebbero potuto mettere a segno altri tre furti di auto.

Nel corso delle ricerche, le pattuglie dispiegate sul territorio hanno eseguito numerosi controlli, tanto sulle strade quanto nei casolari e altri potenziali nascondigli.

Intorno alle 08.45, i militari della Stazione Carabinieri di Civitanova Marche hanno identificato, nei pressi della stazione ferroviaria della cittadina rivierasca, cinque giovani provenienti da Cerignola, i quali non fornivano giustificazioni plausibili circa la loro presenza nel territorio. Per loro, dopo le formalità di rito, è stata proposta alla Questura di Macerata l’irrogazione di idonee misure di prevenzione.
L’autovettura rubata, fortunatamente in buono stato, sarà restituita all’avente diritto, mentre proseguiranno le indagini finalizzate all’identificazione dei fuggitivi.

Nella serata, nel centro di Civitanova Marche, è stato rintracciato un cittadino albanese destinatario di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Macerata per reati da egli commessi nel 2017. L’uomo è stato tradotto presso la casa di reclusione di Fermo, dove sconterà la pena della reclusione di otto mesi.

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