Francesca Clementi, manager recanatese, si è spenta all’età di 49 anni a causa di un tumore raro quanto aggressivo, il Colangiocarcinoma, meglio noto come il tumore delle vie biliari che le era stato diagnosticato nel 2019. Da allora ha sempre lottato sia per una diagnosi precoce del tumore, che viene generalmente evidenziato dalla Tac addominale o risonanza magnetica, ma hanno tempi lunghissimi di attesa, sia facendosi promotrice della battaglia per l’analisi genetica che permette di calibrare su ogni singolo individuo il farmaco bersaglio adatto ad allungare la vita del paziente. Solo che molti farmaci non vengono ancora adottati in Italia anche se esistono in altre parti del mondo.

Questo è anche il caso di Francesca che, avendo il tumore non operabile, aveva bisogno di assumere un farmaco, l’Ivosidenib, non ritenuto introducibile dall’Agenzia Italiana del Farmaco, forse perché ritenuto troppo costoso. Per questo motivo due anni fa si fece promotrice di una petizione, che raggiuse in breve tempo decine e decine di migliaia di adesioni, con la quale chiedeva “che questi farmaci venissero approvati dall’AIFA per non condannare i malati di malattie rare a una sentenza di morte, come accade attualmente”.

Francesca lascia il marito e un figlio di 12 anni. I funerali si terranno mercoledì alle 17 alla chiesa del Duomo. Per espressa volontà di Francesca non sono stati affissi i manifesti funebri e il suo corpo sarà collocato in una bara di colore verde

 

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9 commenti

  1. Mario Pinelli on

    Vergogna e sdegno per AIFA, Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e SSN. Sentite condoglianze al papà Pietro e ai familiari tutti.

  2. Perdiamo una grande donna.
    no comment su quello che la sanità sta diventando, ogni giorno peggio.
    Condoglianze alla famiglia

  3. Inunangolodelmare on

    La conoscevo. Da ragazzine uscivamo insieme. Era una donna di carattere. Ha lottato per una giusta battaglia e ha perso. Le istituzioni a volte sono una condanna morte, altrochè!

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