Ieri mattina, verso le ore 11.30, i poliziotti della “Volante” sono intervenuti in questa Piazza Nazario Sauro, dove più chiamate giunte da parte dei cittadini al 112 N.U.E., avevano segnalato un individuo intento a prendere a calci i veicoli in transito presso la rotatoria prospicente la predetta piazza.

Il soggetto, del quale veniva fornita una sommaria descrizione, veniva immediatamente individuato dagli agenti ma, alla vista dell’auto della Polizia, si allontanava in direzione via Trieste nel tentativo di eludere il controllo. Subito raggiunto, l’uomo iniziava ad inveire e gesticolare vistosamente contro i poliziotti, nonostante i vari tentativi di questi per riportarlo alla calma.

Ad un certo punto il soggetto sollevava una lastra di cemento del tipo utilizzato per ancorare a terra gli ombrelloni e la lanciava all’indirizzo degli operatori i quali, solo grazie alla loro prontezza di riflessi, evitavano di venirne colpiti; a questo punto gli agenti utilizzavano il Taser, grazie al quale bloccavano in sicurezza il soggetto e, con l’ausilio di una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri nel frattempo giunta sul posto, portavano l’uomo presso gli uffici della Questura ove, al termine degli accertamenti, veniva tratto in arresto per i reati di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale.

L’uomo, identificato per un cittadino del Gambia di 30 anni, in Italia senza fissa dimora, con pregiudizi di Polizia per rissa, lesioni, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale è stato trattenuto presso gli uffici della Questura.

Questa mattina, presso il Tribunale di Macerata, si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto e contestuale giudizio direttissimo nei confronti del cittadino del Gambia tratto in arresto ieri dai poliziotti della “Volante” dopo essersi reso responsabile dei reati di violenza, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.

Al termine dell’udienza, l’uomo è stato condannato alla pena di 3 anni e 20 giorni di reclusione ed associato al carcere di Ancona-Montacuto. Sono in corso le complesse attività amministrative da parte dell’Ufficio Immigrazione volte, al termine dell’espiazione della pena, al rimpatrio del giovane gambiano verso il suo paese di origine

 

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