Sono stati incontri estremamente interessanti quelli di questi giorni con le associazioni sportive, culturali e di volontariato e con i commercianti recanatesi. “Li ringrazio – commenta Emanuele Pepa, candidato sindaco per il centro destra – per i tanti suggerimenti e proposte avanzate. Recanati ha bisogno di più strutture sportive, specie per i giovanissimi, di infrastrutture a servizio dei residenti, ma anche dei turisti, dai trasporti pubblici all’indispensabile rete digitale, di più servizi dedicati a chi ha difficoltà, ma soprattutto ha bisogno di un progetto chiaro, di una visione del futuro che vogliamo per la nostra città. Ha bisogno di un maggior dialogo fra associazioni e Istituzioni, di esperti che aiutino a puntare sulla qualità delle iniziative e a creare le condizioni favorevoli per attirare attività economiche innovative”.

E’ piaciuta l’idea di una Fondazione per fare rete fra tutti i protagonisti del territorio, con la presenza di esperti in marketing per migliorare i servizi e l’accoglienza turistica: buona l’idea di puntare – per aumentare le strutture di accoglienza turistica – sul progetto dell’albergo diffuso coinvolgendo i privati, di recuperare la storia della città con la ripresa della vecchia fiera della città, di valorizzare meglio la vocazione musicale di Recanati grazie anche alla presenza della prestigiosa Civica Scuola di Musica e del Corpo Bandistico.

“Ho trovato entusiasmo e passione nell’incontro con i commercianti, gente innamorata della città. Con loro abbiamo cercato di verificare il nodo dolente della viabilità del centro storico: la città deve essere a misura delle persone che la vivono, residenti e turisti, e bisognerà conciliare le esigenze degli uni e degli altri creando le infrastrutture necessarie. Sogniamo in grande? Si, sogniamo in grande, sogniamo che Recanati diventi, alla stregua delle altre città d’arte e di cultura, un luogo piacevole ed accogliente dove trascorrere una serata con gli amici o qualche giorno di vacanza, dove è un piacere vivere anche per i residenti che hanno diritto a servizi efficienti e a un ambiente sereno e senza barriere architettoniche”.

Si parla tanto di rivitalizzare il centro storico, dal Duomo a Montemorello, ma come? “Intanto mettendo mano al suo decoro, con la creazione di un arredo consono, più servizi agevoli, ragionando su una riduzione delle imposte e regolamentando l’occupazione di suolo pubblico. Noi vorremmo che piazza Leopardi sia il cuore della città, il salotto buono per incontrarsi, trascorrere momenti piacevoli anche con l’istallazione di dehors a servizio dei diversi esercizi commerciali in modo da garantire la piena fruibilità della piazza sia in estate che in inverno. Si predisporrà un progetto in accordo con la Sovrintendenza e i commercianti del centro storico che già hanno espresso il loro apprezzamento.

Poco importa se a scandalizzarsi della proposta è proprio chi ha governato la città negli ultimi 15 anni contribuendo al suo degrado, chi considerava il residente del centro storico un privilegiato, chi ha smantellato il vecchio campo sportivo, importante luogo di aggregazione, specie giovanile, chi ha imposto cervellotiche ZTL anche quando non servivano, chi ha prorogato la convenzione per la gestione dei parcheggi, tutti a pagamento, per ben 99 anni, chi non ha avuto la volontà di imporre ai proprietari di mantenere il decoro dei negozi sfitti e la pulizia delle vetrine. Non c’è da scandalizzarsi, semplicemente bisogna avere il coraggio di cambiare prospettiva!”

Recanati, lì 30 aprile 2024

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14 commenti

    • caro Emanuele, saresti potabile se…….Corvatta e Mancinelli non fossero le due “ciuette sul trespolo” al tuo fianco

  1. SPERIAMO in una vera concretezza Emanuele, senza inutili ideologie e azioni davvero verso il bene di tutti.
    ma non ho nessun dubbio.

    Forza Emanuele. Forza!

  2. Se il cambio di prospettiva è la piazza piena di auto come ai vecchi tempi, beh allora che Dio ce ne scampi e liberi.
    Anzi, che siano gli elettori a liberarcene.

    • Ma perché fai finta di vedere che ora non lo è? Auto parcheggiate davanti alla Chiesa, alle logge! Il parcheggio taxi usato da Giovanni il favoloso e la proprietaria del bar sotto lì accanto.

    • Mi scusi ora le auto dove transitano? Ha mai visto dove arriva la Piazza? Può salire sulla Torre per capirlo!

  3. “Noi vorremmo che sia” però non si può sentire. Un candidato sindaco non deve inciampare sull’italiano, mi spiace. Copio e incollo da Zanichelli: se nella reggente c’è un verbo che indica volontà, desiderio, opportunità (volere, desiderare, essere conveniente ecc.) coniugato al condizionale presente o passato per indicare un rapporto di posteriorità (e anche contemporaneità) si usa il congiuntivo imperfetto: vorrei che tu arrivassi; avrei voluto che tu arrivassi.

    • viva Zanichelli con tutte le coniugazioni possibili ed immaginabili. Questo serve a Recanati!! C’era un presidente del Consiglio che parlava perfettamente l’inglese. A scuola di dizione da De Lollis

      • Beh, se dobbiamo metterci a discutere pure dell’inglese di Renzi qui ne usciamo morti (io peraltro sono poliglotta dunque so di cosa si sta parlando). Voglio solo dire che se quando si parla uno svarione è comprensibile, quando si scrive basta rileggere. Da un candidato sindaco della capitale della poesia, un filo d’attenzione in più sarebbe gradita, tutto qua.

  4. Molta fuffa, nessuna vera idea. Pure errori storici: il campo sportivo lo smatellò Corvatta lasciando i vincoli presi ai successori

  5. Certo che sti commenti sulla dialettica di Pepa, quando abbiamo avuto per 5 anni un sindaco che non sa mettere 2 parole insieme..la campagna elettorale gliela sta facendo Marinelli!!

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