“Partner” (1968) di Bernardo Bertolucci è il film in programma martedì 23 aprile alle ore 21:00. Il film sarà questa volta preceduto da “G comme Gauche”, l’estratto da “L’ Abecedaire de Gilles Deleuze”, intervista cui il filosofo francese parla del suo rapporto con la sinistra e del proprio pensiero di sinistra, passando dalle riflessioni sulle dinamiche di partito a quelle sulle rivoluzioni, dalle critiche alla “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” alle riflessioni sul ruolo del diritto e della giurisprudenza nella risoluzione dei conflitti tra i popoli. In “Partner” di Bernardo Bertolucci invece, Pierre Clémenti riveste il doppio ruolo di un insegnante di recitazione e del suo sosia anarchico in un intrecciarsi di disavventure nella cornice del movimento studentesco degli anni ’60.

La vigilia del 25 aprile, cioè il 24 aprile, a partire dalle ore 19:45 si svolgerà al Circolo un ricco aperitivo resistente, con musica del movimento partigiano, operaio e democratico.

Il Circolo collabora, inoltre, alle iniziative ufficiali organizzate per la Festa della Liberazione dall’Istituto Storico di Macerata dall’Anpi di Recanati, patrocinate dal Comune di Recanati, in collaborazione col Circolo del Cinema Recanati: in particolare, il 17 Aprile si è svolto al Circolo un seminario sul Manifesto di Ventotene, che lo ha discusso e storicamente contestualizzato.

Ricordiamo, a questo proposito, le iniziative che si svolgeranno il 25, 26 e 27 aprile.

La mattina di giovedì 25 aprile, il corteo partirà da Via I° Luglio alla volta di Piazza Giacomo Leopardi per la deposizione delle corone di alloro; proseguirà successivamente per le vie della città sino a Montemorello.

Venerdì 26 aprile alla mediateca del polo bibliotecario “Bonacci Brunamonti” alle ore 17 si terrà l’incontro coordinato da Sandro Apis dell’Anpi con Matteo Petracci dal titolo “La primavera rossa del 1944 Stragi nazifasciste e guerriglia partigiana nell’alto maceratese” e alle ore 21,30 nella Sala Gigli ad ingresso gratuito è prevista la proiezione del film “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti.

Sabato 27 aprile alle ore 17 sempre alla mediateca, Christian Raimo presenterà il suo libro “Scuola e resistenza. L’attivismo pedagogico tra fascismo e democrazia”; dialogheranno con l’autore Paolo Coppari e Ruggero Orilla, componente del direttivo del Circolo ARCI La Serra.

Sono previste al Circolo serate (dalle 22:00) con musica dal vivo il 26 e il 27 aprile.

Di norma, l’ingresso agli eventi che si tengono nel Circolo è gratuito e riservato ai soli soci del circolo: è possibile fare la tessera all’ingresso quando il Circolo è aperto.

 

SINOSSI DI “PARTNER”

Lo stralunato Giacobbe, capelli lunghi, barba incolta, entra in una casa e ammazza un ragazzo che sta suonando il piano. Quello stesso Giacobbe, oppure un altro con lo stesso nome, abiti borghesi, capelli tagliati corti, insegna in una scuola di recitazione ed è innamorato, non corrisposto, di una ragazza. I due Giacobbe si incontrano e decidono di vivere nella stessa casa. Ma, in realtà, vivono di già l’uno dentro l’altro, sono già partner l’uno dell’altro

IL REGISTA BERNARDO BERTOLUCCI

Regista. Figlio del poeta e critico letterario Attilio e di Ninetta Giovanardi. La sua passione per il cinema lo spinge giovanissimo a realizzare cortometraggi in 16 mm (“Morte di un maiale” e “La teleferica”), girati nella casa di Casarola sull’Appennino emiliano, prima che il padre Attilio lo presenti a Pier Paolo Pasolini, che nel 1961 lo vuole come assistente nel suo film “Accattone”. Nel 1962 vince il Premio Viareggio opera prima per il libro in versi “In cerca del mistero” ed esordisce alla regia con “La Commare Secca”, cui fa seguito nel ’64 “Prima della Rivoluzione” che gli dà grande notorietà a soli 23 anni. Tra i suoi film più famosi ricordiamo “Il Conformista” (1970), considerato da molti il suo capolavoro, e “Ultimo Tango a Parigi” (1972), per cui ottiene una nomination all’Oscar ma che scatena terribili polemiche perché considerato osceno. Per la prima volta nella storia del cinema il film viene mandato al rogo con una sentenza della Cassazione e bisognerà aspettare il 17 febbraio 1987 per ottenere una sentenza di “non oscenità” e averne una riedizione. Con “Novecento”, Bertolucci si cimenta in una metafora storica di taglio epico, ripercorrendo 45 anni di storia e lotte sociali attraverso il rapporto tra due ragazzi, nati a cavallo del nuovo secolo nella stessa casa ma di due differenti classi sociali. Altro suo grande successo è “L’ultimo imperatore” (1987), vincitore di ben nove Oscar: regia, sceneggiatura non originale, fotografia, montaggio, musica, scenografia, costumi e sonoro. Nel film Bertolucci ripercorre la vita dell’ultimo imperatore cinese, Pu Yi, che termina i suoi giorni come giardiniere in una Pechino post-rivoluzionaria. Regista prolifico, è stato capace di spaziare dai film d’amore (Prima della rivoluzione, Ultimo tango a Parigi, Il tè nel deserto, L’assedio) agli esercizi di stile (La commare secca, Partner), dall’epica (Novecento, L’ultimo imperatore) alla parabola sociale (Il conformista, La strategia del ragno, La luna, La tragedia di uomo ridicolo). Ha compiuto un viaggio iniziatico nel Buddismo (Piccolo Budda) e nell’educazione sentimentale della generazione più giovane (Io ballo da sola, The Dreamers-I sognatori). Ha vinto nell’88 due Oscar, due David di Donatello e due Golden Globe per la regia e la sceneggiatura, condivisa questa con Mark Peploe, de “L’ultimo imperatore”, la Palma d’oro a Cannes 1996 per “Io ballo da sola”, un Nastro d’argento per la regia nel 1988 de “L’ultimo imperatore” e nel 1973 di “Ultimo tango a Parigi”. Nel 1997 Locarno gli conferisce il Pardo d’onore e nel 2007 riceve il Leone d’oro del 75° anno della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, durante la 64^ edizione. La sua è una famiglia tutta dedita al cinema: il suo unico fratello, Giuseppe, è anche lui regista ed è sposato con Lucilla Alvano, docente di cinema. Sua moglie, Claire Peploe, di origine inglese, è regista ed ha un fratello sceneggiatore, Mark. Il cugino Giovanni, scomparso nel 2005, era produttore.

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