La presentazione della querela contro le frasi ingiuriose presenti nel comunicato apparso sugli organi di stampa tra l’8 e 9 aprile è stato un atto dovuto, in quanto l’Amministrazione doveva necessariamente tutelare l’onorabilità del Comune di Montefano, proprio perché le insinuazioni diffuse in quel comunicato ledevano principalmente l’istituzione in sé.

Per questo motivo, sono stati inviati alla Procura della Repubblica tutti i documenti e gli elementi utili a valutare i fatti.

La Procura della Repubblica ha preso in esame gli atti trasmessi dall’Ente ed ha però ritenuto di chiedere l’archiviazione della pratica, sulla base di una tesi giurisprudenziale secondo cui, anche se le affermazioni non corrispondono propriamente al vero, laddove siano inserite in un contesto di critica politica, possono essere comunque in certi casi ammesse, poiché il “diritto di critica politica” non subisce i limiti della stretta aderenza alla realtà che si esige ad esempio ad un giornalista nell’esercizio del “diritto di cronaca”.

 

L’analisi della Procura della Repubblica è stata molto scarna e avrebbe sicuramente meritato un esame più approfondito, attraverso l’impugnazione della richiesta di archiviazione, che però avrebbe comportato la comparizione delle parti all’udienza davanti al G.I.P., con la necessità di nomina di un legale da parte di tutti gli indagati. Tuttavia, poiché l’intento dell’Amministrazione comunale non era affatto quello di esercitare un accanimento nei confronti della minoranza consiliare, né quello di intimorire i consiglieri con lo spauracchio di costose spese processuali, bensì solo quello di tutelare l’Ente nella sua onorabilità, si è ritenuto sufficiente sottoporre la questione alla Procura della Repubblica, la quale ha comunque dato conferma del fatto che le affermazioni contestate non fossero rigorosamente obiettive e questo appare già sufficiente a ristabilire in qualche modo la verità dei fatti. Anzi, dato che la Procura aveva tutti gli atti e i documenti riguardanti la vicenda, se fossero state vere le affermazioni dei consiglieri di minoranza, avrebbe dovuto provvedere contro gli amministratori e i funzionari dell’Ente, cosa che ovviamente non è avvenuta.

 

Pertanto, si è deciso di non impugnare la richiesta di archiviazione, anche perché non c’è alcun interesse nel perpetrare polemiche e raccogliere provocazioni di sorta. Le priorità dell’Amministrazione sono ben altre: ci sono importanti opere pubbliche concluse, avviate e da avviare, in misura così elevata che a Montefano non si era mai visto e c’è, quindi, la possibilità nei prossimi anni di dare al paese lo slancio che gli serve per progredire dal punto di vista sociale, economico e demografico. Questa è un’occasione che non si può perdere, perché gli ingenti finanziamenti ottenuti in questi ultimi quattro anni grazie allo sforzo sinergico dell’Amministrazione e degli uffici sono l’unica arma per evitare il declino che purtroppo colpisce sempre più le piccole realtà dell’entroterra.

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