Non si è spento ancora in città l’eco di quanto accaduto ieri mattina davanti all’ingresso del Liceo scientifico di Recanati, in via Aldo Moro dove i Carabinieri sono stati costretti ad arrestare, dopo averlo immobilizzato a terra, un giovane che insieme alla madre aveva provato a riportare a casa, contro la sua volontà, la sorella minorenne che era scappata il giorno prima e si era rifugiata all’interno della scuola.
Molte le supposizioni di quanto sia realmente accaduto e l’opinione pubblica si divide. C’è chi, ipotizzando l’esistenza di difficili rapporti familiari nati da incomprensioni o da imposizioni derivanti da una cultura diversa, prende le difese della giovane che era scappata di casa e che, per sfuggire alla madre e al fratello, si è rifugiata fra le pareti della scuola chiedendo aiuto e protezione, e chi, invece, avanza il sospetto che si tratti solo della ribellione di una sedicenne, nel difficile periodo dell’adolescenza, e che, forse possa essersi trattato alla fine di un’interferenza eccessiva nella vita privata di questa famiglia tunisina.
“Una situazione difficile, a dir poco, quella che si è verificata davanti al nostro Liceo – commenta il sindaco Bravi – che poteva trasformarsi in tragedia se non ci fosse stato l’intervento immediato e collaborativo tra la scuola, l’ufficio Servizi sociali del nostro Comune e le Forze dell’ordine, nonché dell’ufficio Servizi Sociali del Comune di residenza della minore interessata. La ricostruzione dei fatti è ormai nota e il pericolo di atti di violenza ulteriore appaiono al momento evitati” rassicura il primo cittadino. “Restano sicuramente – continua il sindaco Bravi – lo sconcerto e le reazioni emotive sui ragazzi e le ragazze che, senza comprendere quanto si stava verificando sotto i loro sguardi, hanno assistito a una situazione concitata. Desideriamo ringraziare tutte le persone che hanno permesso di mettere in sicurezza la giovane: le amiche, la scuola, le assistenti sociali, le forze dell’ordine, che sicuramente hanno saputo contenere entro i limiti una situazione che poteva facilmente degenerare. La collaborazione, costruita nel tempo nella reciprocità, si rivela fondamentale ancora una volta come arma per la soluzione di complesse problematiche sociali”.
4 commenti
Quanta ipocrisia.
Che dichiarazioni dementi. Si vuole far passare questa vicenda come una vittoria dell’amministrazione, quando i meriti sono solo dei professionisti che sono intervenuti. Tutto pur di apparire! Spero che i recanatesi vi caccino a pedate nel Cxxo lle prossime elezioni!
Ammò gli studenti si sono terrorizzati, sconcertati, ma se ne vedono di tutti i “colori” dai social ai film e quant’altro.
Fosse per loro lo avrebbero ” arrestato” a colpi di kultura,dogmi,inclusione e lancio di volumi marxisti,engeliani e aforismi togliattiani nonché berlingueriani….che tirata di cubo avranno ,ammettere in cuor loro che senza ordine e disciplina la società non si governa.