I militari del Gruppo di Macerata nell’ambito delle attività a tutela e prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, hanno svolto un controllo nei confronti di un «Money Transfer», attraverso il quale sono stati effettuati molteplici trasferimenti di somme di denaro oltre la soglia consentita dalla normativa.

I controlli dei circuiti di pagamento alternativi al sistema bancario, degli strumenti di moneta elettronica e delle valute virtuali, rientrano nel più ampio quadro di attività ispettive che le Fiamme Gialle svolgono per prevenire e contrastare ogni possibile contaminazione del tessuto economico, da parte di soggetti e imprese vicine alle organizzazioni criminali, che minano gli interessi economici dello Stato e il principio di libera concorrenza del mercato, a garanzia delle imprese oneste e della collettività.

Nello specifico, i Finanzieri del Gruppo di Macerata, dopo aver analizzato oltre tredicimila operazioni di trasferimento di denaro, eseguite dal 2021 fino ai primi cinque mesi del 2023 da parte dell’operatore controllato, hanno constatato centinaia di trasferimenti di somme di denaro, per un totale superiore a 160.000 euro, eseguiti oltre il limite consentito per legge di mille euro.

La tecnica messa in atto – in gergo detta «smurfing» – consisteva, infatti, nell’effettuare con una certa regolarità transazioni frazionate di denaro e collegate tra loro, al di sotto della soglia consentita, tese a eludere il tetto posto ai trasferimenti di denaro, in modo tale da non far scattare gli alert automatici ai fini antiriciclaggio.

In particolare, la normativa di riferimento prevede che i trasferimenti di denaro posti in essere a mezzo «Money Transfer» da due singoli soggetti, effettuati nell’arco di sette giorni, anche attraverso le reti di più canali finanziari, non devono essere complessivamente di importo pari o superiore a mille euro.

Il titolare del «Money Transfer» e i 59 clienti identificati, i quali hanno effettuato i trasferimenti di denaro irregolari, principalmente verso i propri paesi di origine (Afghanistan, Albania, Bangladesh, Colombia, Costa d’Avorio, Emirati Arabi, Francia, Ghana, Guinea, India, Kosovo, Mali Marocco, Pakistan, Perù, Polonia, Romania, Senegal, Spagna, Togo, Tunisia e Ucraina), rischiano una sanzione amministrativa fino ad un massimo di oltre 5 milioni di euro.

Proseguono gli accertamenti nei confronti degli ordinanti e dei beneficiari dei trasferimenti finanziari, volti a verificare ulteriori potenziali illeciti.

 

 

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