Siamo giunti alla fine del trittico di presentazione del libro La buona notizia: dopo Castelnuovo in Recanati, la trasferta in terra cremisi, è la volta di Montefano. Questa terzo evento avrà luogo
Lunedì 13 Marzo, ore 21,15, presso la parrocchia “San Donato”. Anche questo terzo incontro, alla stessa stregua di quello recanatese, si è realizzato grazie alla volontà del Parroco, Don Iagnesh, il quale mi ha già ascoltato per ben due volte e, credendo fortemente nel messaggio che tento di trasmettere e nel modo con cui lo faccio, mi ha invitato a Montefano.
Sarò grato per sempre a Don Iagnesh perché lui sin dal primo momento, da quando mi ha conosciuto, nel valutarmi non ha fermato il suo sguardo al mio handicap, alle limitazioni fisiche che
mi caratterizzano, ma è andato oltre la forma, cioè a ciò che immediatente appare, si vede di primo acchito, intravedendo così in me i Doni che il Signore da molto tempo, sono ormai quasi trent’anni, immeritatamente mi concede: avendo una certa esperienza, sono 49 anni che mi relaziono con le persone presentandomi stando su una cosiddetta sedia a rotelle, posso affermare con un sufficiente grado di certezza, che ricevere uno sguardo “trasfigurato” come è avvenuto con Don Ignazio è merce rara. Un autentico dono di Dio!
Visto che stiamo vivendo il tempo liturgico di preparazione alla Pasqua del Signore, la Quaresima, in pieno accordo con il parroco, seguendo un suo suggerimento, abbiamo deciso di incentrare la
serata su una tematica prettamente pasquale: la morte di Gesu! Sono molto contento di andare a Montefano principalmente, sintetizzando, per due ragioni: in primis perché è la prima volta, che entro nella chiesa di “San Donato”. So soltanto, avendo visto dei video attraverso internet, che al suo interno c’è un bellissimo Crocifisso ligneo. Per me è una sorta di “debutto”. Il secondo motivo della mia gioia è dato dalla presenza, in qualità di relatore, di Antonio Dottori: professore di Italiano all’IIS “A. Heinstein – A. Nebbia”, comunemente conosciuto come Istituto alberghiero, in Loreto. Conosco il Prof., così lo chiamo io, soltanto virtualmente: leggendo i suoi post suoi social network e ascoltando i suoi interventi nella “Compagnia dell’anello”, un gruppo
presente in Whatsapp, rimango sempre colpito dall’autenticità e profondità della sua fede in Gesu! Per me è un onore averlo seduto al mio fianco: grazie mille, Prof., per aver accettato il mio invito.
Una volta terminati i tre interventi dei relatori, quello Don Iagnesh Konganawor, dell’amico Antonio ed il mio, i presenti potranno animare il dibattito ponendo domande, osservazioni e
riflessioni, inerenti la tematica della serata. Non abbiate paura! Sarà una serata controcorrente e, mi auguro, sorprendente: controcorrente, certamente sì, perché la società attuale si caratterizza per la continua ricerca di “segni” appariscenti, eclatanti e mirabolanti, affinché creda all’origine divina di Gesu, al Suo essere l’unico e vero Dio, e proclamare così la nostra fede in Lui. Tenterò di dimostrare, Vangelo in mano, che per credere in Lui è sufficiente guardare il Crocifisso, proprio Lui, appeso sulla parete della nostra casa o, ancor meglio, sempre presente all’interno di una chiesa qualsiasi: anche in quella piu piccola e/o sconosciuta ai piu. Gesu è sempre lì, inerme, in attesa del nostro arrivo, sperando di essere da noi guardato e, conseguentemente, creduto e riconosciuto per ciò che realmente é: il Figlio di Dio, l’Amato, fattosi uomo!
Intervenite numerosi perché conoscendo meglio Gesu, vivendolo concretamente, la nostra vita profumerà di bellezza e pienezza di senso e tutto, ai nostri occhi illuminati dalla Sua Luce, acquisterà un nuovo significato