Persona mite, era il figlio unico di Giuseppe Benfatto, commesso di farmacia conosciuto con il soprannome di “Pippetto” per la sua bassa statura. In passato aveva provato anche a svolgere una borsa lavoro con il Comune presso il canile comunale, visto il suo grande amore per gli animali, in modo particolare i cani, ma poi questo non è stato più possibile sia per questioni di logistica che per le sue condizioni di salute. Faceva parte della Veneranda Congregazione degli Artisti e durante la processione del Venerdì Santo indossava il suo “saccone” e accompagnava i riti religiosi.
Giulio viveva in una casa di proprietà in un grosso condominio di via Calcagni e tirava avanti grazie ad una piccola pensione di invalidità e all’aiuto del Comune che da tempo gli garantiva un pasto caldo al giorno. Infatti intorno a lui si era creato, fra Comune e Fondazione Ircer, una rete di servizi con l’erogazione di pasti, la possibilità di lavarsi e lavare i suoi abiti e qualcuno che settimanalmente andava a dare una pulitina alla sua casa.
C’è anche un amministratore di sostegno che lo aiutava a far quadrare il suo magro bilancio familiare. Il suo unico cruccio era la casa dove abitava dove più volte aveva denunciato che quando pioveva, filtrava acqua dal tetto malandato.
La salma si trova ora alla Sala del Commiato “Bamo” e i funerali sono stati fissati per le ore 9,30 di giovedì mattina nella chiesa di Sant’Agostino. Lascia la mamma Nerina da tempo ospite della locale casa di riposo.
1 commento
Mi dispiace molto l’ho incontrato tempo fa era sempre positivo a quel che dava a vedere…… deceduto credo in solitudine assoluta che tristezza…… questa società……