E’ stato condannato a sette anni e dieci mesi di reclusione Badr Mourai con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione anche se si è sempre dichiarato innocente.

Nel 2014 la Guardia di Finanza avviò un’indagine che li portò a trovare dieci chili di hashish, interrati in contrada Saletta a Recanati. La droga finì sotto sequestro. E quando i proprietari si accorsero che era sparita, se la presero con un connazionale: andarono a casa sua, lo picchiarono e lo portarono a Potenza Picena; qui lo minacciarono di morte con un coltello, pretendendo la restituzione dell’hashish o seimila euro. Quindi andarono dalla zia del marocchino, e minacciarono anche lei: se voleva rivedere il nipote vivo, doveva pagare 6mila euro.

Alla fine, l’ostaggio riuscì a fuggire e la finanza arrestò Reddad Boulahya, Mohammed El Bekkachi detto Baghera e appunto Badr Mourai, accusati di sequestro di persona, lesioni, rapina, tentata estorsione e spaccio. Nel 2018, a processo quasi finito, gli atti furono inviati alla Procura distrettuale di Ancona, ma nel frattempo, due degli arrestati erano tornati liberi e si sono resi irreperibili.

È rimasto solo Mourai, residente a Potenza Picena, per il quale ieri ad Ancona, in udienza preliminare, si è tenuto il processo con il rito abbreviato.

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