Finalmente sono pubblici i bandi con i quali questa amministrazione ha deciso di aiutare famiglie e imprese in difficoltà per il caro energia e finalmente è venuta a galla la verità: a questi bandi possono accedere solo le famiglie e le imprese che, al contempo, possono dimostrare di avere difficoltà conseguenti il Covid. Facciamo qualche esempio: la categoria dei pensionati non può accedere ai bandi perché il Covid non ha cambiato il loro potere economico in quanto hanno continuato a percepire regolarmente le loro pensioni ma sicuramente oggi si trovano in difficoltà a pagare le bollette. Stessa cosa per tutti quei cittadini e quelle attività la cui difficoltà di far fronte alle bollette non ha legami con la pandemia. Pensiamo ai lavoratori dei supermercati e dei negozi di alimentari che, pur trovandosi a pagare bollette stratosferiche, hanno continuato a lavorare e a percepire lo stipendio, nonostante il Covid. Oggi però quello stipendio non è più sufficiente. Pensiamo a quei nuclei familiari a basso reddito che vivono di un solo stipendio derivante dalla scuola, dalla pubblica amministrazione o dalla sanità.

Michelini &co. ci fanno intendere che sono soldi per aiutare a pagare le bollette di famiglie e imprese ma in realtà molti che hanno queste difficoltà non possono accedere al bando. Ma perché accade questo? Perché i soldi per finanziare i bandi non provengono da risparmi sul bilancio comunale ma dal noto fondone Covid, il fondone ministeriale arrivato in comune nel 2020 a ristoro delle maggiori spese connesse alla pandemia; praticamente prima ancora che arrivasse Michelini. Attingendo dal fondone erogato per il Covid, i nostri amministratori sono stati costretti a lasciare entrambi i parametri stabiliti dal governo ovvero: riduzione del reddito a causa Covid del 20% e incremento dei costi di luce e gas di almeno il 25 %.

Facciamo notare che con l’ultimo consiglio comunale del 30 novembre scorso, la maggioranza ha incrementato i capitoli di cultura/turismo e commercio di circa 83.000 € per organizzazione di manifestazioni. Se i fondi per il caro bollette li avessero presi da quei capitoli non sarebbe stato necessario rispettare il parametro Covid e quindi ai bandi avrebbero potuto accedere molte più famiglie e imprese che attualmente, e non 2 anni fa’, non riescono a saldare le bollette.

Da questi fondi reperiti con risorse dell’Ente si sarebbe potuta anche ripetere l’iniziativa dei buoni shopping fatti nel novembre 2020. Una iniziativa risultata utile alle famiglie che si sono trovate qualche soldo in più da spendere nei negozi portorecanatesi ed anche utile ai commercianti che hanno potuto realizzare qualche vendita in più. Tra l’altro si era rivelata un valido aiuto per scoraggiare o mitigare gli acquisti online. L’attuale maggioranza, in consiglio comunale, ha criticato i buoni shopping realizzati dalla Giunta Mozzicafreddo dando l’idea di non comprendere affatto lo scopo dell’iniziativa e di voler coinvolgere i commercianti solo quando fa più comodo.

Secondo l’Assessore Zoppi questi bandi sono sufficienti e per niente “stringenti” mentre l’Assessore Stimilli, con delega al commercio, ha preferito relazionare sui lavori della biblioteca piuttosto che su questo argomento. Il Vicesindaco ci ha detto che è inutile chiedere conto di come spendono i soldi e che basta attendere gli atti. Noi abbiamo atteso e, come volevasi dimostrare, abbiamo trovato, nero su bianco, quanto purtroppo avevamo ipotizzato.

Alla faccia dell’aiuto a molte famiglie e del contributo al commercio locale.

 

 

 

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