E’ morto alla bella età di 101 anno Rinaldo pennacchioni. Il 28 ottobre di un anno fa aveva spento le sue 100 candeline con tutta la sua numerosa famiglia e con la presenza del sindaco Bravi che gli aveva portato gli auguri di tutta la città.

Rinaldo Pennacchioni era cresciuto nella campagna recanatese, in località San Pietro, aiutando la sua famiglia nei lavori agricoli. Si era poi sposato con Maria e si era trasferito, in città, a Porta Pesa continuando, comunque, a svolgere il suo lavoro di contadino vendendo, insieme alla moglie, i frutti del suo orto, che si trovava sotto via Carducci, al mercato cittadino. Arriva, però, la guerra e lui parte per la Jugoslavia arruolato con l’esercito italiano: qui viene fatto prigioniero e conosce, casualmente, durante quei brutti momenti, il suo futuro consuocero. È lui stesso a ricordare e raccontare perfettamente tanti momenti di quella guerra crudele.

Tornato a Recanati apre una piccola bottega artigianale per la lavorazione del ferro e dei metalli.  Dal matrimonio con Maria nascono Franco, il primogenito, e Fabio. Diventerà poi nonno di 5 nipoti: Cristina, Simona, Roberta (ex-consigliere comunale del Pd), Luca e Simone.

La camera ardente è stata allestita alla sala del commiato Bamo. Ifunerali si terranno lunedì mattina alle 10, nella chiesa di Cristo Redentore, a Villa Teresa.

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