Dopo giorni di silenzio nei quali abbiamo preso atto di come il Centrodestra Unito, con le sue consigliere di minoranza Ubaldi e Sabbatini, ha riempito, in merito ai risparmi sulle illuminazioni natalizie, quotidiani locali e pagine social di concetti senza senso, pensiamo sia giunto il momento di fare un minimo di chiarezza.

Le due consigliere, che paventano “Corsi al buio” durante il periodo natalizio e avanzano critiche sui risparmi risibili che l’amministrazione otterrebbe dalla decisione di ridurre l’illuminazione e gli addobbi natalizi nelle nostre arterie principali, non hanno minimamente compreso la ratio della misura.

L’errore madornale che compiono e che nelle loro fantasiose e soggettive interpretazioni le colloca in un mondo sconnesso dalla realtà che stiamo vivendo, è quello di non comprendere che le misure intraprese hanno come obiettivo il risparmio energetico e, solo di conseguenza, il risparmio di spesa.

Il tutto nasce da una situazione internazionale che pensavamo essere nota (una guerra che ha tagliato fuori dal mercato il principale fornitore di gas europeo, ovvero la Russia) e da un contesto fattuale che è sotto gli occhi di ogni osservatore minimamente attento.  L’Italia, per non rimanere a secco prima che il prossimo inverno sia finito, ha la necessità assoluta di tagliare di almeno un 10% il consumo annuale del suo gas. Ovvero di quel prodotto che nel nostro Paese, per circa una buona metà, contribuisce a produrre energia elettrica tramite le centrali termoelettriche (circa il 40% della nostra energia elettrica viene prodotto tramite gas).

Per attuare questa misura il Governo Draghi ha emanato provvedimenti, che purtroppo sono sfuggiti alle Consigliere Ubaldi e Sabbatini, i quali sono abbastanza restrittivi e obbligano, di fatto, a consumi ridotti.

Molti di voi avranno sentito parlare di date diverse nelle quali, in base alle zone geografiche di appartenenza, si è deciso di posticipare l’accensione degli impianti di riscaldamento. Così come si è stabilito all’interno degli uffici pubblici di abbassare a 19 gradi la temperatura durante il periodo autunnale e invernale. Tutte misure che puntano, nell’intenzione del governo, alla diminuzione dei consumi.

Ciò è dettato da un piano studiato dallo stesso Governo Draghi che prende il nome di “Piano Nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale” emesso dal Ministero della Transizione Ecologica circa un mese fa.

In un contesto normativo simile, un’amministrazione comunale si trova al cospetto di due ipotetiche scelte:

  • Ignorare il dettato ministeriale e fare finta di nulla continuando a non mandare un segnale alla propria cittadinanza, mancando dunque di quel minimo di sensibilità che un’oculata amministrazione dovrebbe porre sempre in atto. E questa è la strada suggerita dalla Ubaldi e dalla Sabbatini. 
  • Accogliere il piano del Governo Draghi, concordare con le parti in questione l’intenzione di realizzare risparmi energetici che siano coerenti a ciò che il Ministero ha stabilito, assumere un comportamento responsabile e congruo in un momento nel quale non sappiamo se le riserve strategiche di gas saranno sufficienti per arrivare alla primavera del 2023, anno che dal punto di vista dell’approvvigionamento del gas si presenta come ancora più complicato, visto che oltre al gas russo dovremo fare a meno anche di un buon 25% di gas europeo (prettamente norvegese) a causa della troppa richiesta interna alla stessa UE del mercato. E questa è la strada intrapresa dalla Giunta Michelini.

Rimaniamo pertanto sempre molto basiti dalle parole che con estrema sufficienza, le consigliere Ubaldi e Sabbatini pronunciano, non entrando mai nel vero merito delle vicende e strumentalizzando a loro piacimento i concetti. Perché è altrettanto conseguenziale che se taglio il consumo di energia realizzo nel contempo un risparmio a bilancio. Ma dovrebbe essere altrettanto ovvio che la misura che dovrebbe essere presa ad esame, nel contesto che stiamo vivendo, è il taglio energetico come strumento a favore della collettività e non un egoistico consumismo che le due consigliere auspicano.

Capiamo del resto che le due rappresentanti del Centrodestra siano piuttosto contrariate dal fatto che tale decisione di ridurre i consumi energetici, e di conseguenza l’illuminazione natalizia, sia venuta dopo un confronto sereno e un coinvolgimento di tutti gli attori interessati.

Per il resto vogliamo solo tranquillizzare la cittadinanza che non sarà un Natale al buio. Sarà un Natale dove i commercianti, i quartieri e i nostri giovani faranno la loro parte per rendere l’atmosfera piacevole e accogliente. E dove l’etica del risparmio energetico e la necessità di creare un clima sereno e ospitale si coniugheranno in modo responsabile e oculato.

A Ubaldi e a Sabbatini consigliamo di calarsi in modo più presente nella difficile realtà che stiamo vivendo. Il mondo sta cambiando sotto i nostri occhi. Non si può più affrontarlo facendo paragoni con il passato, come invece amano fare loro.

Sappiamo, però, che questo invito cadrà nel vuoto e che le due consigliere continueranno con i loro proclami sganciati dalla realtà dei fatti che ogni nostro concittadino sta vivendo.

 

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