Antonio Bravi, sindaco di Recanati

Gli viene da sorridere al sindaco Bravi quando sente parlare di spegnere 5 minuti prima il fuoco per l’acqua della pasta per risparmiare un po’ di gas: “sono sicurissimo che all’interno delle abitazioni non si spreca proprio nulla, certo, si può migliorare, ma non credo possa costituire un risparmio importante. Per quanto riguarda il Comune, sicuramente dei margini di risparmio ci saranno, ma anche prima le ore di accensione dei termosifoni erano contingentate e alle 13 si spegne già tutto. Oggi invece di 6 potremo tenere accesi i termosifoni 5 ore e gli impiegati possono stare anche con il giaccone in ufficio se questo serve. Sono soluzioni che possono risolvere una parte del problema, ma credo che sia necessario un intervento più consistente da parte dello Stato”.

Bravi replica anche a chi suggerisce di spegnere qualche lampada dell’illuminazione pubblica, magari alternandole o altro. Soluzione per altro che aveva inizialmente ipotizzato anche il primo cittadino quando tempo addietro si era presentato il problema delle bollette care anche per gli enti pubblici. “Io ho interpellato su questo Astea che mi ha detto che non c’è una predisposizione elettronica per una cosa del genere, non c’è la possibilità di farlo se non manualmente, e cioè togliendo le lampade ad un certo numero di lampioni. Ciò significa che servirebbero investimenti esagerati e che, quindi, costa più la salsa che l’arrosto. E poi, se un giorno ti serve, ecco che non hai più la funzionalità necessaria. Sul tempo di accensione, invece, i lampioni sono quasi tutti crepuscolari e si accendono automaticamente.”

Da buon commercialista Bravi sa bene che ci troviamo in una situazione di crisi e di bolla speculativa, ma è positivo per il futuro: “Non sappiamo quanto questo durerà e mi auguro che ci sia presto un’inversione di tendenza con il ritorno a situazioni più vantaggiose, magari anche rispetto a quelle precedenti. Il problema è a livello internazionale e i prezzi dell’energia erano saliti anche prima dello scoppio della guerra e questo non era giustificato: si è trattato di un’attività speculativa sui mercati internazionali di chi aveva accaparrato un po’ di prodotti e materie prima. Sono sicuro, però, che tutto questo avrà una durata contenuta del tempo.”

Ottimista si, ma anche prudente tanto che nel bilancio l’Amministrazione ha già accantonato la somma di 500mila euro in più rispetto al passato proprio per far fronte all’aumento delle bollette: “Speriamo solo che siano sufficienti”.

Le voci che incidono maggiormente sono quelle dell’illuminazione pubblica. «C’è una differenza di circa 146.000 euro tra i consumi del 2020, che erano appena meno di 800.000 euro, e quelli che andiamo a stimare in circa 945.000 euro». Altro capitolo dolente è il costo per il riscaldamento. Nel 2020 era stato di 230.000 euro circa, mentre adesso la previsione si aggira sui 436 mila, praticamente il doppio. «Quindi – afferma Bravi – nel nostro bilancio del 2022 abbiamo già previsto maggiori costi per l’energia per circa 350.000 e questo ci dà anche la dimensione dell’impatto su un bilancio come quello del nostro comune dove 350.000 euro sulla spesa corrente sono veramente una cifra importante che abbiamo dovuto reperire facendo sacrifica un po’ in tutti gli altri capitoli di spesa».

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2 commenti

  1. Buon commercialista? Non si direbbe.
    Attivare un mutuo di 3 milioni per un campo di calcio non è stata una bella trovata.

  2. Chissà se gli é venuto da ridere anche quando ci ha appioppato 4 milioni di euro di mutui pro serie C.
    I cittadini piangono. Lui ride.

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