Non c’è pace per quel vecchio roccolo di caccia, utilizzato a suo tempo dal conte Colloredo e che poi negli anni ’80 è stato abitato da alcune scimmie del mini zoo creato all’interno del parco. Finalmente nei mesi scorsi sono arrivati gli operai per rimetterlo in sesto e, come recita il contratto stipulato più di sette anni fa fra l’Amministrazione comunale e il titolare del punto di ristoro, Old Garden, trasformarlo in un chiosco-bar.

Però, a poche settimane dalla conclusione dei lavori, sono già comparse diverse crepe che, però, per il progettista, l’architetto Massimo Belelli, non destano preoccupazioni. “Il problema – ci spiega – è che sono due corpi di fabbrica distinti con pesi diversi che si muovono in maniera diversa fra loro perché non sono stati mai legati. Inoltre la scala è stata aggiunta più di recente perché nel vecchio roccolo non c’era. Abbiamo ripulito tutto quello che copriva la struttura e risanato le fessure che già erano presenti. Per la crepa abbiamo già trovato la soluzione: metteremo un giunto di dilatazione e una scossalina, una lamina di rame che andrà a coprire la crepa che si è formata”. Belelli confessa che in fase di ristrutturazione “pensavo che bastasse risanare anche con un cuci e scuci e legare i mattoni che si sarebbe fermato tutto. Invece così non è stato. Prima – ci spiega ancora l’architetto Belelli – c’era una scala a chiocciola piccolissima in legno, ormai andata completamente distrutta” mentre la scala esterna è stata realizzata quando il manufatto fu adibito ad ospitare le scimmie.

L’altro problema è la mancanza ancora dell’agibilità:Stiamo aspettando – dice Belelli – che ci arrivino dal Genio Civile tutte le carte che ci servono. Quindi chiederemo l’agibilità e il locale potrà essere utilizzato”.

 

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20 commenti

  1. Tutto contento il gestore della concessione. Pensava di spendere na cazzata… invece i lavori fatti a caxxo lo faranno chiudere.

  2. il che lascia presupporre che abbiano fatto i lavori senza il nulla osta del genio civile , o meglio non hanno presentato unitamente al progetto la verifica sismica…………….però l’hanno utilizzata

    • Massimo Belelli on

      nessuno ha utilizzato l’immobile, ci sono soltanto stati riposti alcuni strumenti e degli oggetti, non è stato utilizzato per eventi ne, tantomeno, ha visto la presenza continuativa di persone al suo interno.

  3. dalle foto sono visibili un tirante ed una chiave , ma se il blocco scala cede sul lato sinistro quel tipo di tirante e chiave non servono assolutamente a niente perchè contrapposte al senso di cedimento

    • Massimo Belelli on

      le strutture erano già presenti all’atto della ristrutturazione, non sono state inserite successivamente, il taglio era presente anche prima, ma la vegetazione e il consistente spanciamento del muro della scala, lasciavano pensare che si trattasse dell’incuria e dell’abbandono. I due corpi erano slegati da sempre, cioè da quando è stata realizzata la scala esterna.

  4. Premesso che una Municipalità che aveva partorito lo scempio di gettare il roccolo ‘in pasto’ alle scimmie non dovrebbe aver diritto non solo di controllo ma neppure di parola sulle sorti del fabbricato, le parole del tecnico incaricato dal concessionario fanno competente chiarezza sulla causa della crepa e sulle modalità di riconsolidamento. In ogni caso – e ciò sia detto a baneficio della notevole massa di livorosi antagonisti del concessionario stesso, il quale sinora ha operato in modo a dir poco brillante e, soprattutto, con massima soddisfazione della numerosissima clientela, il tutto alla faccia dei ridetti detrattori – se dovessero essere rinvenute responsabilità nella condotta dei soggetti incaricati dell’esecuzione dei lavori, vi sono strumenti di diritto perfettamente idonei a salvaguardare gli interessi sia del concessionario-committente (del tutto incolpevole), sia della comunità. Nel contempo non si può fare a meno di notare quanto accanimento – che definire gratuitamente incomprensibile è financo eufemistico – viene riversato su un’attività che (e ciò evidentemente viene reputato essere un torto) ha il merito di funzionare benissimo e di fornire una valida risposta alle esigenze di una notevole fascia della cittadinanza (mi riferisco specialmente ai giovani, che quando servono i voti vengono incensati ma poi, a scrutinio elettorale concluso, scontano il più completo disinteresse verso le loro più che legittime istanze), svolgendo proficuamente anche l’importantissima funzione di deterrente alla migrazione notturna, causa di tante e troppe vite stroncate (ma queste tematiche passano ovviamente in secondo piano di fronte all’immarcescibile tendenza allo sterile pettegolezzo ed alla più sfrontata maldicenza).

  5. Opterei per farci su l’abitazione privata del sindaco o di qualche assessore…
    Bello abitare nella casetta delle scimmie!
    ahahahahahahahahahahah!!!!

  6. anonimo 18.31 non si capisce osa volessi dire o dimostrare, ovviamente, contrariamente a quanto tu asserisci non si è operato in modo brillante altrimenti non sarebbero rimasti i cedimenti ad oggi presenti.
    Nessuno mette in dubbio la necessità e la presenza in città di una struttura come quella purchè venga considerata dall’amministrazione comunale come tutte le altre, cosa che invece non avviene ……….per quale motivo?’ perchè gli altri non ci fanno le manifestazioni elettorali della sinistra recanatese?
    Alle altre attività non consentono di posizione in prossimità del loro locale un vaso di fiori a questi , invece, addirittura concedono il senso unico su una via pubblica affinchè abbiano a disposizione più parcheggi, se si vuol giustiifcare questo significa che siamo in dittatura

    • Per anonimo delle 11:42. E’ evidente che non hai capito – o, quantomeno, non hai letto con attenzione – quanto ho scritto. Il brillante operato del concessionario era un’espressione chiaramente riferita alla sua ‘missione aziendale’, ossia la somministrazione di cibi e bevande nonché correlate attività di intrattenimento musicale, mentre quella progettuale ed esecutiva della ristrutturazione del roccolo è ovviamente di pertinenza altrui (tecnico ed impresa).
      Per quanto poi attiene alle comparazioni con le altre attività concorrenti, la risposta ai tuoi capziosi interrogativi la dà il mercato: se un’attività riscuote grande successo e riesce a catalizzare l’interesse di numerosissima clientela, è ovvio che abbia maggior appeal e che quindi venga preferita nella scelta. Altrettanto evidente il fatto che se la quantità di avventori è tale da provocare, in talune circostanze, la congestione del traffico, la Pubblica Amministrazione debba prendere gli opportuni provvedimenti, tra i quali il senso unico, peraltro a beneficio prioritario della comunità (ossia di chi vuole partecipare agli eventi/manifestazioni/concerti/spettacoli, etc.): ciò significa esercitare con discernimento la funzione pubblica, non certo assumere atteggiamenti dittatoriali (ma questo credo che risulti chiaro anche ad un bambino …)

  7. Se come dichiara l’arch. progettista i locali non sono mai stati utilizzati perchè privo di nulla osta da parte del genio civile significa che il gestore non ha rispettato le condizioni contrattuali e cioè non ha ultimato i lavori entro i termini prescritti

    • Commento a sproposito o, quantomeno, che denota l’ignoranza, da parte dell’estensore, della data di effettiva scadenza del termine. E’ buona regola, infatti, quella di documentarsi prima e parlare/scrivere poi.

  8. Ciò che appare assolutamente evidente è il livore di radio lagna e dei suoi soliti quattro commentatori sempre verso la stessa attività e sempre verso lo stesso gestore e il clima da caccia alle streghe verso uno dei pochi punti di ritrovo ancora attivi a Recanati.
    Vergogna sarebbe la parola da utilizzare verso radio lagna, ammesso e non concesso che conoscano il significato della parola.

    • Ciò che appare assolutamente evidente è che la popolazione recanatese si è
      praticamente stancata troppo di questa vecchia antiquata amministrazione comunale inefficiente, da 15 anni al potere, solo danni niente di positivo…

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