Piovono diverse centinaia di migliaia di euro a favore del Centro Nazionale di Studi Leopardiani diretto dal 2008 da Fabio Corvatta a cui il ministro Franceschini proprio in queste ultime settimane ha riconfermato l’incarico sino al 2025. Oltre a questo dal Ministero è arrivato un importante riconoscimento al lavoro portato avanti dall’Ente culturale recanatese con l’erogazione di un finanziamento di 200.000 euro annuo per i prossimi tre anni (totale 600.000 euro) che servirà per ammodernare la struttura sia interna che esterna.
La prima trance del finanziamento sarà investita entro la fine di quest’anno per completare l’arredamento della sala convegni intitolata a Foschi con la sistemazione della biblioteca e la creazione di un museo per l’esposizione di alcuni manoscritti leopardiani e di poeti contemporanei.
I successivi finanziamenti da utilizzare nei tre anni saranno destinati a rendere fruibile ai turisti per la prima volta lo splendido terrazzo panoramico mai sfruttato sinora che guarda oltre che sulla vallata del Colle dell’Infinito anche nel sottostante Parco e su parte di casa Leopardi. Inoltre nel 2023 inizieranno i lavori sulla foresteria con la sistemazione di sei camere per 18 posti letto, la riqualificazione, in accordo con casa Leopardi, dello spazio verde adiacente ad essa e del vialone che dalla sede stradale, che costeggia il Colle, porta all’ingresso del Centro oggi utilizzato anche come ingresso dal Fai per la visita all’orto del Colle dell’infinito.
Si metterà mano anche a quella piccola area sterrata e ricca di piante che si trova a latere dell’inizio del vialone del parco leopardiano e a ridosso della parte nuova dell’ospedale Santa Lucia, oggi utilizzata abusivamente a sosta di alcune auto, forse di utenti e personale della struttura ospedaliera. Corvatta è disponibile anche – previo accordo con la direzione dell’Area Vasta 3 – a trasformarla in parcheggio a disposizione di utenti e personale della struttura ospedaliera evitando così la sosta pericolosa lungo la sede stradale
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Come tutti sanno bene non c’è due senza tre.