Il giorno dopo l’accoltellamento,  alcuni amici del 22enne sono andati a trovarlo in ospedale a Torrette visto che il ragazzo, di origini marocchine ma nato e residente a Recanati, dove la sua famiglia è giunta oltre trent’anni fa, si è svegliato dal coma farmacologico.

E’ stata l’occasione per chiarire bene la dinamica di come si sono svolti i fatti e il giovane ha voluto anche mandare un chiaro segnale di ringraziamento a chi lo ha aiutato, in modo particolare il nigeriano a cui ha scritto questo messaggio: “Sono vivo grazie al Nigeriano”.

Secondo questa ricostruzione i ragazzi erano in centro nel locale per festeggiare la fine del corso di italiano che giovani studenti stranieri frequentano al campus “Infinito” gestito in città dalla Eli e dalla Dante Alighieri.

Ad un certo punto, però, – secondo quanto riferito dai ragazzi – “è arrivato un signore agitato (che non abita sul posto) dicendo loro che dovevano andarsene perché gli davano fastidio”. In modo particolare sembra che si sia diretto specificatamente verso il 22enne (“unico di colore in quel primo gruppetto” specificano i suoi amici nel racconto) togliendogli gli occhiali. A questo il ragazzo ha reagito con uno schiaffo e l’uomo se ne è andato per tornare, però, e sembra che avesse con sè un coltello a serramanico. Vista la situazione, il barista ha chiesto loro di uscire dal suo locale. “Il ragazzo, pratico tra l’altro di arti marziali, si è avviato per primo – scrivono ancora nel loro racconto i ragazzi – e l’uomo lo ha seguito nel vicolo dove lo ha accoltellato alle spalle. Il ragazzo ha provato a girarsi tentando una mossa marziale, ma, indebolito dalla ferita alla spalla, ha ricevuto altre due coltellate al petto. Alle grida, sono intervenuti alcuni amici e un giovane nigeriano che ha placcato l’uomo impedendogli di continuare a colpire. Poi, è intervenuto anche il barista che ha strappato il coltello dalle mani dell’uomo ormai immobilizzato”.

Il racconto degli amici del 22enne termina con la domanda posta al giovane nigeriano:

“Non hai avuto paura, abbiamo chiesto in auto al giovane nigeriano?  No – ha risposto – perché ho vissuto a Londra e là gli accoltellamenti erano molto frequenti.”

 

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8 commenti

  1. Appunto: così oramai vanno le cose… Giustizia di strada! E le forze dell’ordine che fanno? Del forte disagio sociale, sempre più pronunciato ed evidente, è “normale” far finta che non esista, magari organizzando civetterie e festicciole paesane di infima qualità (non aggiungiamo neanche la parola culturale, perché sarebbe un insulto al termine stesso). Vero Giunta strapaesana recanatese???

  2. Questo uomo di colore che ha placcato l’aggressore ha un nome e un cognome? Ha un volto? Dovremmo ringraziarlo pubblicamente.

    • Ormai non serve più pagare le tasse per avere sicurezza ci chiedono anche a noi comuni cittadini di assolvere a questo compito non girandoci dall’altra parte……una sola parola per i ns politici……”fate schifo”

    • stesso giro di … “diffusione”, probabilmente? Dato che con molta evidenza spunta la parola magica, addirittura in grassetto!

  3. Cesare a Cesare on

    Dal filmato si vede tutta altra cosa. Chi ha salvato il ragazzo é il barista.Il ragazzo nigeriano é arrivato dopo. Bravo anche lui.

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