Perché i due passaggi pedonali realizzati di recente in via Colle dell’Infinito non sono segnalati da cartelli stradali? Il codice della strada impone che un marciapiede o un dosso siano preceduti da segnali di pericolo e dal cartello che indichi il limite di velocità.

Domandiamo poi se quei due rialzi sono dei passaggi pedonali o dei dossi. Non è una questione di lana caprina, perché secondo il codice della strada sono due situazioni diverse con una specifica regolamentazione. Sembrano in effetti due passaggi pedonali a rialzo ma per la loro conformazione, altezza, lunghezza e colore delle strisce dovrebbero essere considerati a tutti gli effetti dei dossi.

Siamo, insomma, nella più totale confusione.

Se il dislivello del passaggio pedonale non è superiore a 3 centimetri il limite di velocità è di 50 km orari, se è più alto, come nel caso di via Colle dell’Infinito,  questo si abbassa a 30 k/h. Le strisce, inoltre, non sono colorate con i colori giusti: se si tratta di un dosso, le strisce a terra, che lo segnalano, debbono essere gialle alternate a quelle nere; se è un passaggio pedonale a rialzo il colore previsto dal codice della strada è bianco e nero. In questi due passaggi pedonali ci hanno messo un po’ di tutto, generando solo confusione.

Infine i due passaggi devono essere distanti dalle auto parcheggiate su di un lato almeno 15 metri per permettere a chi transita di vedere in tempo i pedoni che attraversano la strada.

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18 commenti

  1. I soliti dossi messi e fatti a caso di Recanati, strano non li abbiano messi appena prima o dopo della curva come verso l’Addolorata

  2. Il povero cittadino non può studiarsi tutta la normativa della segnaletica stradale e quindi subisce tutto quanto fatto dalle autorità delegate. Certo che cominciando dal semaforo Romitelli fino alla ZTL poco segnalata a Porto Recanati, quando si va a fondo sulle questioni, molto spesso risulta che sia lo Stato a non rispettare le sue stesse leggi. Eppure se si impugna una sanzione, anche in caso di vittoria, il responsabile dell’irregolarità se è un funzionario pubblico raramente paga per i suoi errori e ancora più raramente il cittadino, pur vittorioso, viene risarcito del disagio causato dall’errore dello Stato. Se gli va bene non paga la sanzione e finisce lì. Due pesi e due misure.

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