Sulla gestione della fauna selvatica, e in particolare adesso sui piccioni, va fatto un plauso alla Regione Marche perché sta dimostrando un approccio meno ideologico e più sensibilità nei confronti degli agricoltori, la categoria più danneggiata dallo squilibrio ambientale dovuto al proliferare indisturbato delle specie più invasive.
L’aver autorizzato proprietari e conduttori dei fondi a intervenire direttamente sui propri terreni agricoli, come chiesto da tempo da Coldiretti, consentirà di tagliare i tempi di intervento per difendere le semine. “Occorre tutelare le imprese, soprattutto quelle che coltivano girasole particolarmente colpito dalla incursioni dei piccioni che popolano le città e si spostano nelle aree rurali a caccia di cibo” spiega Alberto Frau, direttore di Coldiretti Marche. Proprio il girasole, è una coltivazione talmente diffusa nelle Marche che la nostra è la prima regione d’Italia e al centro degli accordi di valorizzazione dell’olio di semi 100% italiano frutto dell’accordo tra Filiera agricola italiana spa (Fdai) e Olitalia. Contratti di filiera che riguardano circa 150 imprese agricole per quasi 2mila ettari di terreni, secondo i dati di Consorzi Agrari d’Italia.
4 commenti
Per l’invasione dei piccioni nei centri abitati quali sono le iniziative?
In centro storico sono rimasti solo loro, leviamo anche quelli e tra poco troveremo la salsola.
Magari, la salsola non lascia escrementi e non porta malattie. A Macerata si distribuisce mangime che rende sterili le uova dei piccioni. A Recanati?
Vorrei capire cosa intendete per
” autorizzare i proprietari dei fondi ad intervenire direttamente sui propri terreni agricoli”
Cosa significa precisamente?