“Basta privati + spazi liberi e sociali”: è questa la scritta che da alcuni giorni è comparsa sulla recinzione del cantiere con cui il nuovo proprietario, il recanatese Massimiliano Guzzini, sta ristrutturando l’ex Circolo cittadino di lettura e conversazione, immobile che si trova all’interno dei giardini pubblici che si è aggiudicato all’asta, nel marzo dell’anno scorso, per un importo di 285 mila euro, acquistandolo dalla Regione Marche.

L’immobile originariamente era di proprietà del Comune ma quando divenne per alcuni anni sede del punto di informazione turistica. la Regione lo acquisì fra i suoi beni in base alla legge regionale con cui vennero trasferite alla Regione tutte le competenze in fatto di turismo. Ora dopo tanti anni di abbandono la Regione avrebbe potuto anche fare una parte al Comune di Recanati accordandosi sulla restituzione del fabbricato, magari ad un prezzo simbolico. Invece, forse non avendo ricevuto dal Comune nessuna manifestazione di interesse, decise di metterlo in vendita nel tentativo di fare cassa includendolo fra i beni immobili da alienare.

Un’operazione poi non del tutto fruttuosa perché il prezzo dagli iniziali 700 mila euro venne abbassato, dopo diversi tentativi, a meno di 300 mila euro. È vero che l’immobile di 418 mq. di superficie, era in un grave stato di degrado, fatiscente ed abbandonato da moltissimi anni, ma è pur sempre un fabbricato che sorge in un angolo dei giardini pubblici nel polmone verde del centro storico.

Ora c’è chi, ma tardivamente, rimette il dito nella piaga reclamando che l’immobile dovesse rimanere di proprietà pubblica e quindi destinato per attività di interesse culturale e sociale, come lo era un tempo.

Certamente, in punta di diritto, il legittimo proprietario oggi ha tutte le carte in regola per costruirvi la sua dimora in un luogo particolarmente bello contornato dal verde e persino da una bella fontana pubblica con tanto di zampilli.

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6 commenti

  1. Il bando parla, chi vivrà vedrà, voglio però sperare che non ci si faccia una residenza privata. Sarebbe uno smacco ai giardini pubblici e alla città. E non credo che l’eventuale proprietario dormirebbe sonni tranquilli…

  2. è stata un’azione di forza, ma sciocca, da parte dei guzzini per dimostrare che loro ottengono tutto ciò che vogliono

  3. Forse, invece, sarà la volta buona per far sì che i giardini pubblici diventino un luogo di quiete e tranquillità invece che fonte continua di schiamazzi, sporcizia ed altre ‘perle’ del genere, senza contare il beneficio (specialmente acustico) che ne deriverebbe agli ospiti dell’Hotel Ginestra ed alla stessa immagine della città …

  4. l’asta era pubblica , ergo tutti potevano partecipare compresi circoli , circoletti e pseudo associazioni. 16,52 già minaccia , e spetta un momento , datte na regolata

  5. Dopo una pubblica asta cosa si va recriminando? Perché il Comune, allora della stessa parte politica della Regione, non ne ha trattato la riacquisizione? Si sono trovati denari a palate per fare iniziative e lavori onestamente molto discutibili e non si sono trovati 280.000 euro per questo fabbricato da sempre parte integrante dei giardini già appartenenti a palazzo Venieri?

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