È la storia, durata fino al maggio del 2019, di un padre clandestino e di un bambino di sei anni che vivevano da soli a Porto Recanati, in condizioni molto precarie.

Sono state le insegnanti a capire che qualcosa non andava in quella famiglia: il bambino era molto trasandato e in difficoltà e così era stata allertata l’assistente sociale del Comune. Sarebbe, quindi, venuto fuori che il bambino subiva gli abusi da parte del padre, spesso ubriaco: a volte molto severe ma poi lo portava a dormire con sé e lo toccava nelle parti intime. Da questi racconti è partito l’allarme e in un sopralluogo fatto con la presenza dei Carabinieri l’assistente sociale ha trovato l’appartamento sporco e mal messo e l’uomo steso sul divano tra diverse bottiglie, il figlio in terra, nel giaciglio rimediato dove dormiva di regola, entrambi sporchi e maleodoranti.

Il piccolo è stato subito allontanato dal padre e l’uomo è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. Ieri mattina per lui, in tribunale a Macerata, si è tenuta l’udienza preliminare: l’uomo, che al momento è irreperibile così come la madre del bambino, è stato rinviato a giudizio: il processo si aprirà il 21 giugno prossimo. Il piccolo, invece, è al sicuro in una struttura protetta.

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