Inaugurata nel pomeriggio di sabato 9 ottobre la targa di segnaletica turistica dedicata alla Villa di Castelnuovo, altro punto di interesse storico-artistico del quartiere. La targa, in linea con quelle de “La Via della ceramica”, è stata dipinta e offerta dal Maestro Alberto Cecchini ed è stata collocata all’ingresso della villa in Via Piaggia di Castelnuovo. “Ringrazio il maestro Alberto Cecchini per la sua generosità nel donarci questa preziosa piastrella che, in aggiunta alle altre, arricchisce ulteriormente l’itinerario turistico. Un particolare ringraziamento va a questo Comitato di Quartiere per le molte iniziative di valorizzazione dei luoghi e d’interesse per la comunità – ha dichiarato il vice sindaco Mirco Scorcelli il quale ha proposto di intitolarla, prossimamente, alla memoria di un personaggio che per Castelnuovo è stato importante.

Questo luogo lo abbiamo inaugurato lo scorso anno con tanto di taglio del nastro dopo che il Comune ha realizzato degli interventi per mettere in sicurezza la Villa e la rinnovata presentazione della mostra “La Villa di Castelnuovo” nei 25 anni dalla prima edizione nell’ambito di Castelnuovo Ecoday2020, un progetto a cura della scuola media Calcagni – ha precisato la presidente del Comitato Nikla Cingolani – Da qui l’idea di dare un’identità al parco e trovo la proposta del vice sindaco di intitolare la villa a un uomo o a una donna importante per il Quartiere, un valore aggiunto a livello culturale.

La piastrella dipinta dal Maestro Alberto Cecchini rappresenta la visione di un suo ricordo d’infanzia, quando nella villa, insieme agli altri bambini, gio­cava con la fionda per gare di tiro al bersaglio o per qualche scherzo goliardico. La villa era il loro parco giochi. L’aspetto era molto diverso da quello attuale, infatti la parte esplicativa mostra una fotografia d’epoca.

La Villa di Castelnuovo nasce dalla decisione di costruire una strada di circonvallazione che avrebbe attraversato il parco annesso alla villa di Col­loredo: si tratta dell’attuale via Monte Conero.
In un documento del 1937 si attesta che il 9 marzo si incontrarono nel pa­lazzo comunale il signor Emiliano Piccinini, podestà di Recanati e il conte Rodolfo di Colloredo al quale si chiese di cedere la zona del parco destinata ad essere attraversata dalla nuova strada, e l’appezzamento di terra a valle di essa (verso Castelnuovo) ormai inutilizzabile da parte dei Colloredo. A partire da quella data il destino delle due aree sarà del tutto diverso: il Parco di Villa Colloredo dopo un periodo di abbandono ha ospitato per alcuni anni un mini-zoo fino alla totale riqualificazione avvenuta nel 2014. La Villa di Castelnuovo è stata invece sempre più abbandonata e frequentata soltanto dagli abitanti del quartiere.
Questo angolo verde è stato riportato alla memoria il 29 settembre 1996, nell’ambito di “Puliamo il mondo” promosso da “Legambiente”, grazie agli/le alunni/e della III^D della scuola media Calcagni guidati dai Prof. Paolo Coppari, Antonella Chiusaroli, Elisabetta Pigini, che ripulirono l’area, la mapparono e proposero un’esposizione fotografica e documentaristica dove si evidenziava la potenzialità del luogo attraverso studi tecnici specifici dei possibili percorsi da parte dell’arch. Paolo Basilici e progettazione botanica del vivaista Graziano Magagnini e del WWF.

L’inaugurazione rientra nelle attività ricreative della festa rionale della parrocchia Santa Maria Assunta di Castelnuovo.

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4 commenti

    • Dai, prima o poi avrà anche lei le sue soddisfazioni. Taglieranno le erbacce e asfalteranno le strade bianche. Pazienza.

  1. Se si potesse sistemare lo spiazzo interno del castello di Montefiore si avrebbe un giardino pubblico favoloso per bambini, anziani, eventi culturali. Non è corretto continuare a spendere solo per certe parti di Recanati e non per altre. Invece il castello di Montefiore l’avevano addirittura messo fra i beni da cedere a privati. Non si è fatto avanti nessuno.

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