Gabriele Accattoli

La poliziotta Schilirò dichiarata violenta

La non-violenza è il culmine del coraggio, è la forza più grande di cui l’umanità dispone.

La sua potenza supera quella della più potente arma di distruzione che l’ingegno umano possa inventare.

La non-violenza è la legge della nostra specie, come la violenza è la legge dei bruti. Lo spirito resta dormiente nel bruto, ed egli, non conosce altra legge, se non quella della forza fisica. La dignità dell’uomo esige ubbidienza a una legge più alta, alla forza dello spirito.

La non-violenza e la viltà stanno male insieme. Posso immaginare un uomo completamente armato, che in fondo, sia un vile. Il possesso di armi sottintende un elemento di paura, se non di viltà. Ma la vera non-violenza è impossibile, se non si possiede autentico coraggio.

La non-violenza non è una virtù monacale, destinata a procurare la pace interiore e la salvezza eterna, ma una regola di condotta necessaria alla società, per chi vuol vivere nel rispetto della dignità umana e progredire, verso il raggiungimento della pace a cui l’umanità da sempre aspira.

La non-violenza per me non è un semplice principio filosofico. È la regola e il respiro della mia vita… Non è questione di intelletto, ma di cuore. Vivi come se dovessi morire domani, impara come se dovessi vivere per sempre. (Mahatma Gandhi)

 

Sinceramente fa strano pensare che una persona, al di là del suo lavoro, possa rifarsi a Gandhi, alla disubbidienza civile e culturale predicata da quel grande uomo, e di conseguenza essere additata come facinorosa, istigatrice di odio,violenza e tanto altro……..

Probabilmente avrete capito, mi sto riferendo al caso, ormai nazional/mediatico, della dott.ssa Nunzia Alessandra Schilirò, Funzionario della Polizia di Stato, e del suo intervento sul palco della manifestazione contro il “green pass”, del 26 settembre scorso a Roma, P.zza San Giovanni.

La stampa, i TG, il popolo, si sono spaccati sulla questione, chi a favore, riconoscendo parole sante, chi contro, riconoscendo incitamento alla violenza e tanto altro.

La dott.ssa Schilirò, oltre ai fari mediatici ha dovuto subire un forte attacco da parte della sua Amministrazione, attacco capeggiato dal Ministro dell’interno, con l’esito finale della contestazione ed apertura di un procedimento disciplinare per la “destituzione”, ovvero, allontanamento dalla Polizia di Stato, in gergo lavorativo “licenziamento”.

Questo episodio mi ha molto colpito, per diversi aspetti. Il primo, per il mio trascorso nella Polizia di Stato, quindi un ambiente che conosco molto bene, che ne conosco dinamiche e difficoltà; poi per il tema, la protesta per il “green pass”, forse uno degli argomenti più attuali del momento nel nostro paese; infine per un’analisi poco accurata ed approssimativa, secondo me, della situazione così come narrata a confronto di come proposta o vista dalla Funzionaria di Polizia succitata. Potrebbe sembrare oltraggioso o esagerato, parlare di “poco accurata ed approssimativa”, sì, potrebbe essere, però quando leggo, ascolto che la dott. Schilirò viene presentata come il “vice Questore di Roma”, posizione professionale molto particolare, quando invece si è fatta confusione con la sua qualifica, in gergo militare “grado”, ovvero Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, che nulla ha a che vedere con l’incarico di Vice Questore di una Provincia, dove tra l’altro è prevista, minimo, la qualifica, o grado chi si voglia dire, di Primo Dirigente della Polizia di Stato, ovvero una qualifica superiore a quella della Funzionaria in questione, parlare di pressapochismo ci sta tutto.

La cosa che però, forse più delle altre, mi ha colpito, o meglio infastidito, è prendere atto, come se i miei 35 anni di servizio non fossero bastati per realizzare, è che un poliziotto/a non sia libero di manifestare, da libero cittadino, senza la divisa, il proprio pensiero, la propria opinione, il proprio dissenso verso qualcosa che si ritiene sbagliato, o che possa liberamente partecipare ad una manifestazione di protesta, pacifica, sempre da libero cittadino, creando indignazione e reazioni punitive da parte dei vertici della Polizia di Stato.

Certamente, invocare gli articoli 17 e 21 della “Costituzione”, sembrerebbe superfluo, esagerato, sfacciato, ma è la “Costituzione” stessa, nella prima parte, diritti e doveri dei cittadini, titolo primo, rapporti civili, con quei due articoli che prevede il diritto per tutti i cittadini di riunirsi pacificamente e senza armi, e che tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di informazione, senza prevedere distinzioni alcune. Qui è doverosa e giustificata la domanda, ma perché la cittadina Nunzia Alessandra Schilirò non poteva partecipare a quella manifestazione ed esplicare il suo pensiero senza essere perseguita disciplinarmente dal suo “datore di lavoro”?

Se quel giorno sul palco saliva un poliziotto/a, dirigente sindacale, avrebbe potuto dire le stesse cose senza che nessuno potesse contestare disciplinarmente, se quel poliziotto/a fosse stato eletto in elezioni politiche o amministrative, avrebbe potuto dire le stesse cose, senza contestazioni di genere, ma lei, semplice cittadina, no, non poteva, doveva tacere il proprio pensiero……..nei miei anni di servizio nella Polizia di Stato ho ricoperto l’incarico di dirigente sindacale, il più alto incarico in provincia, Segretario Provinciale Generale, per oltre 20 anni, ho scritto tanto, sia internamente che su stampa, ho detto tante cose, ho partecipato a diverse manifestazioni pubbliche dove ho fatto il mio intervento e detta la mia, ma nessuno, mai nessuno, ha proposto un provvedimento disciplinare per le mie parole o mio pensiero, anche se critico, polemico, accusatorio, perché non potevano o perché, più subdolamente, nessuno si voleva mettere contro i sindacati, hanno provato a farmela pagare in altri modi, ma grazie a Dio, senza alcun risultato……. Ma la dott.ssa Schilirò non è una sindacalista, quindi liberamente perseguibile.

Quando ero in servizio mi irritava, e non poco, quando le forze dell’ordine venivano appellate con “servi dello stato”, perché, secondo la mia opinione, e quella dei colleghi, eravamo “servitori dello stato”, ma qui la cosa si fa complicata, per me eravamo servitori, per altri servi, ed a questo punto bisogna prendere atto che i vertici governativi condividono l’opinione degli altri, ovvero “servi”, che devono parlare quando autorizzati, devono eseguire gli ordini senza discutere e che non hanno la possibilità di esplicare la propria opinione, perché se diversa dai vertici sarai punito……. Arrivando anche a paventare, non si sa se è vero, che la dott.ssa Schilirò, potrebbe essere indagata, denunciata, ai sensi dell’art. 115 del codice penale, ovvero, accordo tra più persone per commettere un reato o istigazione a commettere un reato.

Per la presenza sul palco, e per quanto detto, alla Funzionaria è stato contestato il provvedimento disciplinare della “destituzione”; previsto dall’art. 7 del DPR 25 ottobre 1981, nr, 737, denominato “Regolamento disciplina”, che recita “La destituzione consiste nella cancellazione dai ruoli dell’appartenente ai ruoli dell’Amministrazione della pubblica sicurezza la cui condotta abbia reso incompatibile la sua ulteriore permanenza in servizio. La destituzione è inflitta: 1) per atti che rivelino mancanza del senso dell’onore o del senso morale; 2) per atti che siano in grave contrasto con i doveri assunti con il giuramento; 3) per grave abuso di autorità o di fiducia; 4) per dolosa violazione dei doveri che abbia arrecato grave pregiudizio allo Stato, all’Amministrazione della pubblica sicurezza, ad enti pubblici o a privati; 5) per gravi atti di insubordinazione commessi pubblicamente o per istigazione all’insubordinazione; 6) per reiterazione delle infrazioni per le quali è prevista la sospensione dal servizio o per persistente riprovevole condotta dopo che siano stati adottati altri provvedimenti disciplinari; 7) per omessa riassunzione del servizio, senza giustificato motivo, dopo cinque giorni di assenza arbitraria. La destituzione è inflitta con le stesse modalità previste per la sospensione dal servizio.”

Ma cosa avrà mai detto o fatto di così grave per far prevedere una sanzione disciplinare così forte? Semplice, tradotta in poche parole, ha semplicemente espresso la sua opinione riguardante l’incostituzionalità del “green Pass”, di sentirsi in dovere di difendere la “costituzione” sulla quale ha giurato, e di proclamare al modo, Gandhi, una doverosa disubbidienza civile pacifica.

Sinceramente non riesco a intravedere nelle parole della Funzionaria, o nel suo comportamento, un qualcosa che possa fare riferimento alle motivazioni che prevedono la “destituzione”, sicuramente non nei punti 1, 3, 4, 6 e 7, potrebbero restare fuori il nr. 2 e 5.

Il nr. 2 parla di atti di grave contrasto con i doveri assunti con il giuramento, è quindi doveroso trascrivere la formula del giuramento “GIURO DI ESSERE FEDELE ALLA REPUBBLICA, DI OSSERVARE LEALMENTE LA COSTITUZIONE E LE LEGGI DELLO STATO, DI ADEMPIERE AI DOVERI DEL MIO UFFICIO NELL’INTERESSE DELL’AMMINISTRAZIONE PER IL PUBBLICO BENE ”. Dire pubblicamente che ha giurato sulla Costituzione, di ritenere secondo lei che una norma, un Decreto Legislativo, contrasti con la Costituzione, e che essa è fonte di diritto preminente e sovraordinata rispetto a tutte le altre leggi dello stato, per me non può costituire un grave atto contrario ai doveri del giuramento.

Il nr. 5 prevede il concetto primario di insubordinazione, diretta e pubblica o l’istigazione, ma questo solo una mente esageratamente complessa può vederlo o riscontrarlo nelle parole di chi si rifà a Gandhi, che vedeva la non-violenza, come ho scritto nell’apertura dell’articolo, con una “resistenza culturale”.

Poi, nel suo lungo e complesso discorso la dott.ssa Schilirò ha affrontato il tema per cui si trovava sul palco, la protesta contro il green pass; qui si può essere concordi o no, chi mi conosce, sa perfettamente quale sia la mia posizione, ed in tutta sincerità non vedo nulla di distorto nelle parole della dottoressa,  ma è il suo pensiero, ben argomentato, degno di una persona laureata in giurisprudenza, una servitrice dello stato che con dedizione ed onore ha portato a termine numerosi servizi di polizia, con eccellenti risultati ed insignita di innumerevoli riconoscimenti, più volte invitata in televisione a rappresentare la Polizia di Stato a parlare dei suoi servizi contro la criminalità a tutela delle donne e bambini. Sul palco di P.zza San Giovanni si è presentata come una persona normale, una libera cittadina, come una delle tante presenze in quella piazza, una qualsiasi lavoratrice, di qualsiasi settore, e che comunque vuole fare il suo lavoro, difendere la costituzione. Ha parlato di amore e coesione, di essere uniti perché solo uniti si più aspirare ad un mondo migliore. Ha appellato il green pass, come la tessera della discriminazione, come uno strumento che non ha nessun sostegno scientifico di prevenzione al virus, ma solo uno strumento di ricatto per spingere ad assumere un vaccino volontario, ma che di fatto così combinato non lo è più, e diventa indirettamente obbligatorio. Qui faccio un’osservazione, il 6 ottobre, i ministri Brunetta e Speranza, hanno decretato che anche chi effettua il lavoro agile, da casa, lo smart Working, deve dimostrare, avere, il green pass, è ovvio e palese, anche uno sciocco, può intuire che questo non ha alcun effetto, efficacia, per la prevenzione al virus, a casa non si contagiano né colleghi, né pubblico, ed il virus non si propaga via internet, quindi solo ed esclusivamente un ricatto  per poter lavorare, e da ciò, non si possono che ritenere le parole e le osservazioni della dott.ssa Schilirò, più che mai sensate.

Questo è il senso del discorso che la dottoressa ha fatto sul palco, sinceramente non vedo, non riesco ad apprezzare nulla che possa essere configurato come grave atto, così come previsto dalle tipologie che prevedono la “destituzione”, soprattutto nella visione che, come ampliamente ho detto sopra, tutti abbiamo il diritto ad esprimere il nostro pensiero, anche se esso è difforme o divergente da quello dei superiori o del governo, e se così non fosse, sarebbe la fine della democrazia.

Ho molto sintetizzato l’intervento della Dott.ssa Schilirò, se mai leggerà questo articolo spero che non me ne voglia, perché chi è interessato ad ascoltare tutto l’intervento, ed invito a farlo, può trovarlo tranquillamente nel web, ho preferito evidenziare il diritto costituzionale che ogni cittadino ha di riunirsi pacificamente ed esprimere il proprio pensiero e questo non può prescindere dal lavoro che si svolge.

Però, ritengo importante fare una veloce esposizione dei dispositivi di legge, nazionale e del parlamento e consiglio UE trattati in quel lungo discorso: Regolamenti Europei del Parlamento e del Consiglio nr. 953 e 954/2021, in particolare il “considerando 36” e l’articolo 17 del nr. 953, il primo dove si parla di non discriminare chi volontariamente non si sottopone alla vaccinazione, ed il secondo che sancisce l’obbligatorietà di tutti gli elementi facenti parte del regolamento, dove si dovrebbero intendere come “elementi” sia i “considerando” che gli “articoli” essendo i primi posti a motivazione per l’emanazione e divulgazione del regolamento stesso; art. 288 del trattato di funzionamento della UE, dove si stabilisce che le norme contenute nei regolamenti sono obbligatorie in tutti gli elementi ed hanno un’applicazione immediata dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale UE e si applicano a preferenza di eventuali leggi nazionali incompatibili;  art. 7, punti 3 e 2 della risoluzione del Consiglio – Assemblea Parlamentare – nr. 2361/2021, dove si stabilisce di garantire ai cittadini informazione che il vaccino non è obbligatorio, che nessuno è sottoposto a pressioni politiche, sociali o di altro tipo per essere vaccinato se non lo desidera, che nessuno sia discriminato per aver scelto di non essere vaccinato; art. 9 comma 9 del DL 52 del 22.4.2021 dove si stabilisce che quanto previsto dal DL avrà validità fino alla stesura del Regolamento UE, quindi di il DL decade o inammissibile a seguito della stesura del Regolamento UE 953 sopracitato emanato il 16.06.2021; art. 4 DL 105 del 23.07.21 dove conferma l’applicazione solo se compatibili con regolamenti UE 953 e 954; DL 111/21 green pass per scuola e trasporti, e DL 127 green pass per i lavoratori, pienamente in contrasto con i disposti dei regolamenti succitati; art. 17 e 21 della costituzione, libertà di manifestare e libertà di esprimere il proprio pensiero; art. 3 della Costituzione, ovvero, tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politica, di condizioni personali e sociali.

Concludo questo articolo con un pensiero espresso dalla Dott.ssa Nunzia Alessandra Schilirò ad una trasmissione televisiva, dopo la manifestazione dello scandalo……la stessa dice che, il problema non è il vaccino, ognuno ha la libera scelta di farlo o no, lei è contro il green pass, che è tutta un’altra cosa, lei dice di parlare di Gandhi, della resistenza culturale e non violenta, e per questo vogliono punirla, mentre altri, in tv, parlano di sparare ai non vaccinati, ritenendoli disertori, di sparare con i cannoni sui manifestanti, di sputare sui cibi dei non vaccinati, lei è stata indicata come una pazza terrorista che incita le piazze, ed io mi chiedo, chi parla di piombo, cannoni e sputi, cosa è?

 

 

 

Accattoli Gabriele

 

 

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36 commenti

  1. Se in quella platea ci fosse stata una rissa no green pass e si green pass la poliziotta da quale parte sarebbe stata?
    Su su ma mifaccia il piacere!!!!

    • Angelo Mammetti on

      Vede, signor Osvaldo, se mia nonna avesse avuto le rotelle sarebbe stata un flipper.
      A parte questo, credo che, in quanto fiera, onorata e amante del lavoro che svolge, se ci fosse stata una rissa sarebbe stata dalla parte del Poliziotto che la placa, che la ferma, che la smorza. Che è quello che è nelle precise intenzioni del pensiero suggerito di Ghandi.
      Ovviamente né io, né Lei potremo mai sapere cosa avrebbe fatto se fosse successo (condizionali e congiuntivi servono a chiarire che l’ipotetico impera), ma l’esternare una questione simile ci dce ampiamente cosa avrebbe fatto lei. E a noi non ci sarebbe più stato simpatico.

    • Ma che discorsi fa? E sopratutto cosa centrano le risse con le idee del vicequestore?
      I casi sono due: o lei è totalmente ubriaco, e non sa quello che dice, oppure lei è il prodotto di una dissociazione di idee, con evidenti segni di turbe mentali e manie di persecuzione.
      In entrambi i casi comunque le consiglio di farsi vedere da uno specialista.

      • Lei invece prenda delle lezioni di Italiano,centrano in questo caso non è un verbo!
        Semmai c’entrano!
        Lo so che ti rode ma nolente o volente il green pass devi averlo!!!
        Ahahahahahahahahahah!!

        • Bellorofonte il... Grammaturgo! on

          Lezioni di italiano? Ma guarda! Nel suo primo intervento non ha messo neanche una virgola, caro prof. Lo sa che esistono? Lo sa a cosa servono? Lo sa che in Internet, nei blog, nelle chat ecc. sono accettati errori grammaticali perché si deve guardare il senso, il concetto di quello che si scrive? Ma lei “guarda” gli apostrofi, non le virgole), perché altro non é in grado di capire. La Dott.ssa Locatelli l’ha (non “la”) eh eh, inquadrata perfettamente. Grammatica italiana, questa sconosciuta (ma solo per gli altri), vero Osvy? Il riso abbonda sulla bocca degli st…i! La conosce?

    • Gianmatteo on

      Sarebbe stata certamente dalla parte della Giustizia,caro Osvaldo..la professionalità si manifesta con la coerenza rispetto a quanto Giurato, come la Dssa ha già fatto esprimendo il Suo libero pensiero. Saluti

  2. GRAZIE x l’analisi obiettiva di questa situazione assurda in cui chi vuole fare il suo dovere e fa rispettare la Legge passa x sovversivo sobillatore delle folle, e chi calpesta il Diritto come eroe…

  3. É un articolo bellissimo, carico di verità e desiderio di pace. Chi continua ad attaccare il vice questore ha dentro di sé una miseria umana nutrita con piccole dosi di veleno. Spero possano destarsi da questo silenzio assordante che la loro povera anima non riesce a guarire

  4. Complimenti per il bellissimo articolo! Mi auguro che arrivi presto il giorno della giustizia per questo governo e tutti i suoi sostenitori.
    Noi abbiamo la forza e la bellezza dei cuori e sorrisi umani veri. Grazie grazie grazie

    • Luca Falzetti on

      Lo vada a dire ai poliziotti che quel giorno erano in servizio di ordine pubblico e che si sono beccati, come solito, insulti e attacchi di ogni genere, compresi quelli di chi ha voluto “menare le mani”. Facile starsene in salotto e pontificare. Il dovere imposto dal ruolo e dalla responsabilità che questo comporta in ogni momento, pubblico o privato che sia, viene prima di ogni altra cosa.

  5. Analisi perfetta! Chiedo a chi è più informato: ma i nostri governanti, non giurano anche loro, sulla Costituzione, quindi, per il bene del Paese? Non ci sono, forse, tutti i presupposti, per essere non destituiti, ma addirittura silurati?
    Effettivamente, il governo, tratta tutto il popolo come servi e schiavi e mi stupisco, come ancora qualcuno, possa non avere preoccupazioni, di cosa può succedere e non certo, per colpa della Schilirò, ma per i nostri poltronari al governo, che dovremmo ancora capire, per quale entità operano!

  6. Maria Grazia on

    Intanto vorrei fare un complimento per l’articolo.La dottoressa Schiliro’ è salita su quel palco per tutti noi.Per difenderci,peccato che tante persone sono oscurati,ma lei,tutto ciò che ha fatto lo rifarebbe, anche per le persone che la stanno accusando ingiustamente.Io credo nella forza interiore,spero che venga punita tutta la forza malvagia. Sono sempre al tuo fianco,ti meriti molto di più di ciò che tu hai dato.

  7. Ultima ora. Si é accasata . Per non rispondere di persona ha scelto la protezione dei paladini delle libertà, dei diritti dei lavoratori.!!!! I SINDACATI! Si ripara con lo scudo sindacale!
    CHE DELUSIONE!
    Pronta x l isola dei famosi.

    • Luca Falzetti on

      Contate le sigle sindacali della polizia spuntate da quando, nel 1981, il Corpo divenne civile. Ciascuna lavora per “curare” carriere di questo o quell’altro segmento della polizia. La vicequestore evidentemente si è stancata della divisa e adesso intravvede una sua “carriera” fuori dalla istituzione, se non su un palco almeno su un… palcoscenico!.

  8. Pingback: Il Sindacato di Polizia Consap non le manda a dire, nemmeno alla Lamorgese. Nomina il Vice Questore Nunzia Schilirò Dirigente Nazionale. Una bellissima notizia | Korazym.org

  9. Una donna qualunque on

    Di questo passo chiunque parlerà di uguaglianza con i non vaccinati e rispetto per le loro convinzioni e scelte, sarà incarcerato e chi ucciderà un novax sarà premiato. State attenti cari Draghi e Mattarella, tutti governanti, senatori, ministri, giornalisti e medici da salotto a cosa andate a legittimare.

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