Quando, nel tardo pomeriggio di lunedì, si sono stabilizzati i voti di tutte le liste e si avuta certezza che Porto Recanati avrebbe avuto un nuovo sindaco ed una nuova amministrazione comunale, che nulla avrebbe avuto a che fare con il sistema che per anni ha imperato in città, mi sono posto la domanda a chi fosse realmente da attribuire la vittoria. Domanda sciocca? Retorica? Forse, ma più che legittima per il sistema elettorale vigente per le città sotto i 15.000 abitanti, come la nostra.
L’ultima amministrazione comunale ha amministrato la città avendo solo il 23 per cento contro il 77 per cento delle altre liste concorrenti. Questa volta la lista vincente ha ottenuto un consenso molto superiore ma che comunque si ferma al 35,22 per cento. Il 64, 78 per cento non ha ritenuto programma e squadra idonei ad amministrare la città. Attenzione si sta parlando della percentuale di cittadini che si sono recati alle urne per esprimere il loro voto e che quindi hanno fatto una loro scelta. Questo divario naturalmente nulla toglie alla legittimità della vittoria ottenuta.
Il quesito posto, perciò, non riguarda la legittimità della nuova amministrazione ma, forse, è più semplicemente un esercizio di politica, posto che la politica si sviluppa su scenari reali e non ipotetici. Ragionando però per ipotesi c’è da osservare che il sentimento principe circolante, prima e durante la campagna elettorale, era quello di un cambiamento. Cambiamento, però, difficile da realizzarsi se gli schieramenti fossero rimasti cristallizzati ai risultati ottenuti dalle forze politiche nelle precedenti regionali. In pratica non ci sarebbe stata partita. La destra avrebbe fatto cappotto conquistando, forse, anche quell’agognato 51 per cento dei voti che avrebbe tacitato ogni e qualunque riserva sulla rappresentatività reale e non semplicemente quella di legge. A sinistra si era risposto in modo disomogeneo, producendo però il risultato ormai noto, mentre a destra, proprio mentre tutto sembrava procedere nella direzione di una vittoria ormai certa, è accaduto quello che nessuno avrebbe mai potuto minimamente immaginare. Una seconda lista che, nata in contrapposizione alla candidata della prima lista e ponendosi anch’essa nella scia della richiesta di quel cambiamento invocato dalle liste di sinistra, con il suo 17,94 per cento ha determinato la non vittoria della lista della destra. Quindi, di fatto, il candidato sindaco di quella lista potrebbe essere definito, al di là di tutte quante le polemiche, colui che ha regalato alla città il premio di un BINGO che altrimenti mai nessuno ne avrebbe potuto godere.
Gioacchino Di Martino
Porto Recanati 6 ottobre 2021