Il Parco, sin dalla sua nascita, si è sempre preoccupato di favorire un equilibrio armonico tra natura e uomo. È chiaro che, a volte, questo equilibrio rischia di incrinarsi. Ed è per ciò che, per quanto di sua competenza, l’ente ha sempre cercato di mettere in campo tutte le azioni possibili per ovviare a situazioni di contrasto. Principale strumento è l’indennizzo dei danni provocati dalla fauna selvatica, anche alla zootecnia, ma ne sono esempio anche i contributi concessi per le recinzioni elettrificate a difesa degli animali da allevamento.

I recenti attacchi al bestiame al pascolo nella valle del Fargno sono stati subito affrontati a livello istituzionale con un incontro con il sindaco di Bolognola, Cristina Gentili, e con la società proprietaria del bestiame coinvolta nell’incidente, che ha comportato la perdita di due vitelli.

“Il Parco – ha dichiarato il presidente dell’ente, Andrea Spaterna – attiverà fototrappole per cercare di identificare il branco di lupi ritenuto autore dell’attacco. Non escludiamo di catturarne un esemplare per dotarlo di radiocollare satellitare per poi rilasciarlo per studiarne i movimenti ed approntare strategie di prevenzione. Di certo dobbiamo salvaguardare la legittima pretesa degli allevatori affinché non si ripetano o, almeno, si limitino al massimo gli attacchi al bestiame, prevedendo forme di ristoro efficaci; d’altra parte, dobbiamo considerare che il lupo è animale simbolo del Parco, nel quale svolge un ruolo ecologico fondamentale dal punto di vista faunistico ed è anche predatore dei cinghiali che rappresentano un problema forse più serio dei lupi per l’economia del territorio”.

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