I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Civitanova Marche, nel pomeriggio di ieri 22 giugno, hanno eseguito due misure cautelari emesse dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Macerata, Dott. Giovanni Maria Manzoni, sulla base di gravi indizi di colpevolezza, nei confronti di altrettanti uomini di giovane età ritenuti responsabili del reato di violenza sessuale di gruppo ad una ventenne di Ancona. Dei due uno è stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, mentre l’altro è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora con divieto di allontanamento dalla propria abitazione dalle ore 19 alle 07 del giorno successivo.

I fatti risalgono alla sera del 21 maggio 2021 quando i due giovani, mentre passeggiavano sul Lungomare Sergio Piermanni di Civitanova Marche, hanno incontrato una donna e, approfittando delle sue evidenti condizioni di inferiorità psicofisica, derivate dall’assunzione di sostanze alcoliche, l’hanno costretta a subire atti sessuali consistiti in ripetuti palpeggiamenti alle parti intime, violenze interrotte soltanto grazie al fortuito intervento di una coppia di fidanzati  che, passando in quel momento, si è accorta dell’anomalo comportamento dei due giovani e ha chiesto spiegazioni.

Le indagini immediatamente avviate, sulla scorta delle testimonianze acquisite, corroborate anche dalle immagini dell’impianto di videosorveglianza, hanno permesso ai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Civitanova Marche di individuare gli autori del fatto in due cittadini stranieri di venticinque e ventuno anni, il primo dei quali già gravato da recidiva per analogo reato.

Le investigazioni, dirette dalla Dott.Ssa Rita Barbieri, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Macerata, hanno evidenziato una condotta “grave e spregevole” nei confronti di una giovane donna ubriaca ed incapace di opporre resistenza, connotata anche da un comportamento violento dei due indagati nei confronti del testimone intervenuto a tutela della giovane vittima, successivamente affidata alle cure dei sanitari. Le esigenze cautelari adottate sono state ritenute le uniche misure di deterrenza per tali comportamenti privi di qualsivoglia controllo ed inibizione dei loro impulsi libidinosi

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