Leggendo dalla stampa la Firma dei provvedimenti di DASPO per alcuni soggetti identificati nelle risse avvenute le scorse settimane al centro di Porto Recanati mi sento in dovere di intervenire, il 5 Luglio 2020 per primo avevo proposto l’utilizzo di questo strumento istituito del ministro degli interni Minniti nella precedente legislatura guidata dal Partito Democratico.
Ovviamente chi compie un reato merita giustamente una adeguata sanzione, ma voglio sottolineare un punto visto che alcuni dicono che la differenza fra destra e sinistra non esista più , invece è proprio su questi punti che vi possono essere chiare differenze.
Il DASPO in questa situazione è stato applicato direttamente come strumento punitivo, ovvero dopo una moderna caccia all’uomo per identificare il responsabile, è stato emesso il provvedimento.
Quello che invece per noi doveva essere fatto era innanzitutto un passaggio in commissione e consiglio comunale dove venivano deliberate quali zone siano da ritenere “critiche” e su cui applicare eventualmente il DASPO, successivamente darne pubblicità anche affiggendo chiara segnaletica nelle zone designate. Tutto questo affinché più che una punizione questo strumento fosse una prevenzione  e deterrente a certi comportamenti , con buona possibilità le risse avvenute si sarebbero potute prevenire.
La differenza vera è questa fra chi ha un’ottica di prevenzione dei problemi e chi semplicemente si affanna a mettere toppe.
Petro Feliciotti
Per il Circolo PD di Porto Recanati

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1 commento

  1. Giustamente, perché individuare i colpevoli, quando puoi allontanarli dalle zone “in” del paese e confinarli in zone più periferiche?

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