Paolo Albanesi, di Prima Loreto, solleva il caso del Tempio Crematorio, delle delebere prima approvate e poi ritirate in autotutela.
Caso immobili del Comune, per i quali l’Ente non ha un quadro esatto sul loro stato di agibilità e della congruità dei canoni di affitto.
Lo stesso si può dire secondo il consigliere Albanesi degli impianti sportivi.
1 commento
PER IL CRONISTA. Mi permetto di informarla
1) L’ARPAT nel giugno 2018 dice che “ il principale impatto ambientale riguarda l’aria perchè durante la cremazione si ha produzione di inquinanti atmosferici e quindi non è come dice Lei che si tratta di bruciare “sostanze organiche”
2) Sul tema “gli altri si arricchiscono”, mi permetta di darLe queste informazioni:
Nelle Marche ci sono tre impianti che coprono ampiamente l’utenza marchigiana. Che l’ABRUZZO, che veniva a bruciare nelle marche e in puglia sta costruendo un Impianto di sei milioni di euro per le esigenze di tutta la Regione e quindi gli impianti di san Benedetto e Ascoli saranno alleggeriti.
Se vuole le posso produrre documentazione.