Al via il progetto artistico  di riqualificazione urbana del Comune di Recanati su proposta del Centro Culturale di Fonti San Lorenzo, affidato alla mano di Morden Gore tra i più apprezzati writer italiani. Diritti dei bambini, educazione all’autonomia e non al controllo, presa di parola di chi non ha voce: questi sono i temi che prenderanno forma nei tratti di Morden Gore nella parete della sede del Centro Culturale.

Il disegno di Morden Gore darà una valenza propriamente artistica e culturale alla trasformazione del quartiere, connettendo i valori e la metodologia educativa con la bellezza di un disegno dal grandissimo impatto simbolico.

L’opera d’arte pubblica per Morden Gore deve avere la capacità di stimolare i sensi e il pensiero del fruitore, affinché si instauri una relazione tra l’opera e chi la osserva.

“Trovo che dipingere la propria città, integrando i propri disegni al contesto, immaginando che sia una grande tela tridimensionale, dia sensazioni uniche e risultati a volte strabilianti. – ha affermato Morden Gore – C’è poi la speranza che la gente rimanga stupita e colpita dalla tua creazione che il giorno prima non c’era.”

L’iniziativa si inserisce  nel progetto Arte che (si) fa quartiere  nell’ambito  della più vasta evoluzione di Fonti San Lorenzo, che grazie all’attivismo dei volontari del Centro Culturale, dei residenti e dell’Istituto Comprensivo “B.Gigli”, sta diventando sempre più un “quartiere educante”, cioè uno spazio basato sulla relazione la condivisione e il protagonismo di chi lo vive. Una sperimentazione nazionale che nasce con l’obiettivo di unire aspetti diversi di questo processo di trasformazione, innestando nel quartiere il valore e le potenzialità che solo l’arte porta con sé: il valore immaginativo, la bellezza come occasione di identità e riconoscimento sociale, l’opera muraria come opportunità di riqualificazione e rigenerazione di spazi altrimenti marginali. L’arte diventa così occasione per co-costruire un’identità collettiva valorizzando la partecipazione  e la cittadinanza attiva di giovani e adulti.

Un’ iniziativa che si compone di tre azioni: la prima dedicata ai ragazzi e ragazze della Scuola Secondaria di Primo Grado “Patrizi” che sono stati affiancati dallo street artist Cowarte per la realizzazione di diversi murales sulle pareti della scuola. La seconda azione prevede a  giugno il coinvolgimento anche degli adulti del quartiere, in un laboratorio a cielo aperto dove Cowarte e gli studenti recupereranno tutte le pareti abbandonate di Fonti San Lorenzo. La terza azione, appunto in atto in questi giorni,  la creazione dell’opera di  Morden Gore.

Morden Gore (1980) nasce a Macerata e sin da piccolo dipinge in clandestinità, immaginando i muri della propria città come grandi tele, rivendicando gli spazi per esprimersi contro l’abusivismo edilizio e la cementificazione, rispettando le leggi non scritte del movimento dei writer. Trova temi e spunti sociali per le sue opere d’arte, ritraendo spesso la figura femminile come simbolo d’amore per l’uomo, donne quasi sempre arabe o africane, costantemente in guerra, che con la loro caparbietà sono chiamate a ribellarsi alle costrizioni a cui sono sottoposte. Partecipa  da 20 anni a decine di collettive di strada e festival di street art  tra cui Mon Appetit – Parigi; StArt – Milano; Street art festival – Castel Gandolfo; Vedo a Colori – Civitanova Marche; Human Rights – Rovereto; Ratatà – Macerata.

 

 

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18 commenti

    • Residente. on

      Chi ci vive è fortunato. Si ritrova un ambiente riqualificato ,pulito, con la casetta dell’ acqua, l’ asilo, i campi da bocce, la pasticceria, i parcheggi gratuiti, il verde curato, la fermata del bus, gli studi medici. Un quartiere splendido.

  1. Spiegare meglio dove si vuole operare e interpellare le persone che ci abitano ,per poi in un secondo momento agire.Non vorrei che il quartiere prendesse le sembianze di città in stile cuba

  2. Stefano Casulli on

    Al di là della tristezza di commentare come “anonimo”, senza firmarsi.
    Il lavoro che il Centro Culturale Fonti San Lorenzo porta avanti è continuamente soggetto al confronto con i residenti, con i volontari, con tutti e tutte coloro che vengono persino da altre città pur di frequentare questi spazi.
    La parete, che viene coperta da un’opera d’arte grazie al finanziamento del Centro Culturale e ai suoi progetti, è attualmente ricoperta di umidità… Lei signor “anonimo” ritiene che sia migliore di un’opera di uno dei più grandi artisti della regione?
    Ma capisco, forse sono discorsi troppo sensati per chi commenta come fa lei.
    Buona anonima giornata

    • Salve, lei ha ragione. Il commento da anonimi quando si insulta gratuitamente è una vigliaccheria, ma questo è il mondo Internet di oggi, nel quale sguazzano i leoni da tastiera. Nel mio piccolo ho provato a firmarmi su questo sito 3 volte, gli insulti che ho ricevuto da anonimi vari mi hanno fatto rabbia (per quanto ci si possa arrabbiare per cosucce così) e dunque ho deciso a malincuore di lasciar perdere, visto che si vive in un paesino mascherato da città e ci si conosce più o meno tutti. Complimenti per il lavoro che fate e continuate così, non vedo l’ora di vedere l’opera.
      A chi dice poi che “è ‘na munnezza” parlando immagino dell’immagine pubblicata, cosa vuoi dire? Apri il cuore e sii umano…siamo tutti sulla stessa barca. Dico questo perché almeno io da anonimo non insulto.

  3. In questi spazi aperti ai commenti dei cittadini ormai si firmano solo due mature signore omonime e pochi altri lettori non più nel fiore degli anni. Tutti fatti segno dei peggiori insulti personali senza peraltro mai dimostrare la eventuale falsità delle loro affermazioni. Logico che non ci si firmi per un motivo o per l’altro. Viene il sospetto che anche rappresentanti di questa amministrazione comunale o loro entusisti fiancheggiatori, invece di rispondere alle istanze e critiche dei cittadini, preferiscano difendersi insultando in forma anonima chi li chiama in causa con addebiti precisi.

  4. Non entro in merito alla scelta della pittura, se non è vietato dalle norme urbanistiche e se i responsabili del centro culturale lo ritengono opportuno, perché no? Quello che ancora mi trova in totale disaccordo è l’opposizione alla installazione di telecamere. Il controllo del territorio e la repressione della criminalità possono solo rafforzare l’efficienza di un quartiere…educante.

  5. Ma questo progetto con il piano del colore recentemente approvato dal Comune che c’azzecca? C’è chi deve rispettare per filo e per segno ogni regola e chi, invece, perchè “educante e artistico” può fare quello che vuole?

    • Educazione artistica, educazione civile, educazione fisica, educazione culturale.
      C’azzecca eccome!
      Giotto, cambia pseudonimo. Non ti si addice, ti consiglio di firmare: represso.

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