Si aprirà il 4 febbraio del prossimo anno il processo per 8 persone, tutte residenti nel napoletano, e per Marco Credentino, 54 anni, residente a Macerata, procacciatore dei clienti, e Fabio Ciccarelli, 50, sub agente Generali Ina Assitalia di Recanati, per i reati di fraudolento danneggiamento dei beni assicurati, falsità materiale commessa da privato, uso di atto falso.

L’udienza si è svolta questa mattina in tribunale a Macerata e l’accusa ha contestato agli imputati che nel 2015, tramite certificati falsificati (falso documento di proprietà dell’auto, falso aggiornamento della carta di circolazione), i due avrebbero consentito ad altre 8 persone di pagare un premio inferiore rispetto al comune dove risiedevano realmente. Cioè per poter pagare meno l’assicurazione dell’auto hanno fatto figurare in maniera falsa la residenza di questi 8 assicurati a Macerata, invece che nei Comuni del napoletano dove effettivamente risiedono e dove i costi delle polizze assicurative RC auto sono di gran lunga superiori.

Si tratta diFilippo Calvino, 39 anni, di Napoli, che avrebbe stipulato un contratto di assicurazione con un premio di 540 euro invece di 1.924 euro del comune di effettiva residenza. Antimo Principe, 47 anni, residente a Pomigliano D’Arco, avrebbe pagato 1.170 euro invece di 2.163. Giuseppe Esposito, 73 anni, di Napoli, avrebbe pagato 917 euro invece di 1.760. Luigi Ruggiero, 41, residente a Melito di Napoli, avrebbe pagato 819 euro invece di 1.727 euro, Luigi Miele, 57 anni, residente a Casoria, avrebbe pagato 438 euro invece di 1.111, Francesco Tortora, 52, residente a Casoria, avrebbe pagato 744 euro invece di 2.597, Pasquale Madonna, 71 anni, di Napoli, avrebbe pagato 659 euro invece di 2.554, Maria Corvino, 51 anni, residente a Villa Literno, avrebbe pagato 1.231 euro invece di 1.967 euro.

Gli avvocati difensori, tra i quali Donato Attanasio, Gianluca Gattari e Donatello Prete, hanno eccepito che il processo avrebbe dovuto essere trattato a Napoli, residenza degli imputati, o a Venezia, dove ha sede l’agenzia. Ma il giudice Claudio Bonifazi ha respinto l’eccezione e, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Enrico Riccioni, ha rinviato tutti a giudizio. La prima udienza è stata fissata per il 4 febbraio del 2022. Nel corso del processo, gli imputati potranno dare la loro versione dei fatti.

 

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2 commenti

  1. Siamo Italiani e continuiamo a fare gli Italiani consapevoli che ciò non ci farà mai uscire dal guado che viviamo in questo paese!

  2. Probabilmente alcuni verranno assolti. Comunque perché mettere in piazza i nomi in questa fase. Perché mettere dubbi su un padre di famiglia? Mi dispiace

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