Al termine di complessi accertamenti di natura economico-patrimoniale, i finanzieri in forza al G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona hanno dato esecuzione, nelle scorse settimane, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “HAWK”, ad una misura di prevenzione patrimoniale, emessa dal Tribunale di Ancona, che ha disposto la “confisca” e quindi l’acquisizione nel patrimonio nello Stato, di 4 beni immobili, ubicati nel comune di Falconara Marittima, del valore complessivo di circa 450.000 euro, riconducibili, di fatto, ad un soggetto pluripregiudicato per reati che vanno dal furto alla ricettazione, fino al traffico di stupefacenti.
Nello specifico, le Fiamme Gialle della provincia dorica, attraverso complesse investigazioni e meticolose ricostruzioni patrimoniali, sono riusciti dapprima a ricostruire il profilo criminale di “D.G.R.”, 60 anni, cittadino italiano di origine ROM, residente a Falconara Marittima (già destinatario in passato della misura della “sorveglianza speciale di pubblica sicurezza”) e successivamente a dimostrare che quest’ultimo, seppur risultasse nullatenente per il Fisco, aveva accumulato negli anni, intestandole ai figli, importanti fortune, del tutto sproporzionate rispetto ai propri redditi e costituenti quindi il provento delle numerose attività illecite da questi poste in essere in un ventennio.
Si tratta, più precisamente, di un appartamento di 8 vani intestato ad uno dei figli di 38 anni, un altro appartamento di 5,5 vani intestato alla figlia di 32 anni, nonché un appartamento e un negozio intestati ad un altro figlio di 24 anni, anche loro del tutto privi di capacità contributiva.
La misura ablatoria disposta dall’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Ancona, che fa sì che i quattro immobili di pregio, precedentemente sottoposti a sequestro nel mese di febbraio 2020, possano, ora, transitare nel patrimonio dello Stato, testimonia l’importanza che la Guardia di Finanza e la Magistratura attribuiscono all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati.
Infatti, con le proprie investigazioni il Corpo, oltre che disarticolare le capacità operative dei soggetti responsabili di condotte di particolare allarme sociale, mira ad assicurare, attraverso il successivo utilizzo per finalità pubbliche dei beni confiscati, un parziale risarcimento dei danni prodotti alla collettività dai criminali.