“Io e mia moglie siamo i genitori di due bambini meravigliosi: Christian di 7 anni e Naomi di un anno e mezzo. Nostro figlio più grande ha una diagnosi di spettro autistico rilasciata dal centro regionale sull’autismo presso l’ospedale di Fano”. Inizia così il pacato racconto del papà di Christian, il recanatese Daniele Luchetta, niente affatto intenzionato a farsi scoraggiare dal virus e dalle imposizioni del nuovo Dpcm per portare avanti la terapia del suo bambino.
In un posto su facebook lancia un appello ai governatori di Marche e Puglia: “non chiudete le regioni! Non permettete al governo centrale di imporvi regole e divieti folli! Perché come noi, tantissime altre persone si spostano fuori regione per motivi di salute. Come si può pensare di chiudere tutto, a causa di un virus che ha una percentuale così bassa di letalità, e per cui abbiamo anche le cure, privando le altre persone che hanno altre complessità di essere curati nella maniera più opportuna per loro?”
Christian da tempo è seguito da un centro privato specializzato per questo tipo di malattie che si trova in Puglia ed è facile immaginare i tanti sacrifici della famigliola (entrambi libero-professionisti: lui imbianchino e lei contabile aziendale) per garantire al bambino la frequenza del centro. “E’ da due anni che abbiamo deciso come famiglia di frequentare questo centro, scendendo una volta al mese in Puglia per due giorni di terapie, accompagnate poi da esercizi da fare a casa quotidianamente. Chi conosce bene Christian sa quanti progressi abbia fatto in tutto questo tempo e quanto margine abbia ancora di miglioramento”.
Il papà parla di un vero “miracolo che ha preso forma tra pianti e urla iniziali, intervallati da scoraggiamento, sensi di rassegnazione e di arresa, superati soltanto grazie alla tanta forza di volontà”. Una speranza che, però, ha subito un primo stop già a marzo “e per la bellezza di quattro mesi non ci siamo più potuti andare a causa del lock down e di tutte le restrizioni. Quattro mesi difficili e tosti, e chi è esperto di neuropsichiatra infantile sa quanto è dannoso per un bambino autistico sospendere per tutto questo tempo queste tipo di terapie; quando si ha a che fare con i bambini con questi problemi non bisogna perdere tempo perché prima si interviene e più giovamento si potrà ottenere”. A giugno, per fortuna, il centro ha riaperto le sue porte e per Christian e la sua famiglia si è riaccesa la luce della speranza.
“Ora, il clima che si respira in questi giorni è quello di un possibile ritorno alla chiusura totale, scrive ancora il papà Daniele. Sarebbe una tragedia. Il nostro timore non è tanto l’idea di rimanere nuovamente senza lavoro ma il pensiero che Christian possa essere nuovamente privato delle terapie. Si parla molto in questi tempi del diritto alla salute; ma non è anche quello di nostro figlio un diritto alla salute?” Luchetta, infine, lancia un ulteriore appello: “quello di cui hanno bisogno i nostri bambini non è solo l’istruzione: una parte fondamentale per la vita di un bambino (e ancora di più per bambini come Christian) è la socializzazione fatta di dimostrazioni di affetto da parte delle maestre, di abbracci, di bacini con i suoi compagnetti, e perché no, anche di qualche piccolo scontro che non può che aiutare a formare il carattere. Invece le scuole sono diventate ambienti in cui per un bambino sembra di essere in prigione per tutte le regole e i divieti che bisogna rispettare. Perché riversare tutto questo terrore verso i nostri figli?”
3 commenti
Quì non si tratta di incompetenti, ma anche di delinquenti politici. Si fa il “lockdown” (sequestro di persona) per legge, chiusura di attività per legge, 10 vigili che “bloccano” una signora con cagnolino all’aperto (Firenze) perché non porta la mascherina, si lascia girovagare un terrorista islamico per l’Europa (via Italia) con foglio di via… si, Via Cazzi Vostri 23, che va a tagliare teste a povere donne a Nizza ed in chiesa, e mi fermo quì.
Tutto per salvaguardare la salute di “noi” cittadini con DPCM demenziali (vedi trasporti pubblici vari (bus, metro, treni ecc.)) con assembramenti da campioni del mondo di calcio, e non si prevede eccezioni di permessi per situazioni “inderogabili” per la salute dei famosi più deboli, in primis dei ba,bini che non possono essere rimandate o annullate “per legge”. Lo prevede la Costituzione, per legge. Siamo cittadini e non sudditi. Incapaci!
Tutta la mia vicinanza. Si attivi il Comune per accompagnare il bambino al centro ove deve recarsi ovvero la polizia di Stato lo scorti invece di fare da scorta a tanti parassiti. E l’assessora ai servizi sociali veda di mettersi a disposizione della famiglia attivando, nel caso lo reputi opportuno, qualsiasi iniziativa di cittadinanza attiva.
Cosa volete i poteri pubblici hanno dovuto schierare tutte le loro ingenti forze per scovare i delinquenti pericolosi che durante il lockdown magari si permettevano di mettere il naso fuori di casa per lavare l’automobile da soli e in un lavaggio a gettoni…..