Innocent Oseghale continua a dire che lui non ha ucciso Pamela Mastropietro che sarebbe morta per overdose, ma i giudici della Corte d’Assise d’appello di Ancona confermano per lui l’ergastolo. Al momento della lettura della sentenza il nigeriano ha urlato: «Non l’ho uccisa io. È morta per droga».  Ha ammesso di averne fatto a pezzi il corpo ma di non averla uccisa. Il fatto nuovo di questo processo di appello è che la Procura generale di Ancona, guidata dal procuratore Sergio Sottani, si è convinta che sono indispensabili ulteriori indagini sul delitto della 18enne. Tutto nasce dall’opposizione dell’avvocato Marco Valerio Verni (zio di Pamela), in merito alla richiesta di archiviazione per un fascicolo a carico di ignoti che era stato aperto a suo tempo per concorso in omicidio. Quello che sarà accertato è se possano esserci altre persone che sarebbero in qualche modo coinvolte nella vicenda perché appare difficile pensare che Oseghale abbia agito da solo.

Sulla conferma dell’ergastolo al nigeriano, e su altri aspetti della vicenda dell’omicidio di Pamela, si sofferma in questa intervista, a radio Erre, l’avvocato Marco Valerio Verni.

 

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2 commenti

  1. Goffredo Natalucci on

    I processi si fanno nei tribunali, Non nelle trasmissioni televisive, né sui giornali, né alle radio, dove le “controparti”, come dicono gli avvocati, non hanno voce. Altrimenti vale il copione ideato da Ponzio Pilato: Barabba o Gesù?

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