A fronte dei costi, che rimangono costanti, come il telefono e il Wi-Fi, il canone stipulato ad inizio anno con le varie ditte per la manutenzione degli ascensori, il riscaldamento, l’aria condizionata, l’impianto allarme fumi, l’albergo è ancora chiuso

“Noi saremo pronti anche adesso a riaccendere le luci perché abbiamo acquistato per la sanificazione i sali di ammonio quaternario che vengono usati per le sale operatorie. Ma mancano due cose importanti, le linee guida, che non sono ancora chiare, e soprattutto i clienti. Avevamo importanti prenotazioni di turisti per marzo, aprile e maggio, concentrati in modo particolare per il periodo pasquale e nelle altre feste, gruppi scolastici, senza contare i ragazzi del campus infinito. A luglio c’era un campionato nazionale di moto regolarità, anche questo saltato. Poi tutte le cresime e comunioni che sono saltate anche queste. Con le norme sul distanziamento il nostro ristorante perderà almeno il 60% dei tavoli. Apriremo a giugno per Musicultura, per l’anteprima al Teatro Persiani dei sedici finalisti”.

Sandro Massaccesi, che insieme al fratello Claudio gestisce lo storico albergo-ristorante la Ginestra, posto in pieno centro storico a due passi da Piazza Leopardi, racconta di questi mesi e delle prospettive per il futuro.

La clientela del “Ginestra” è storicamente per l’80% italiana e 20% estera. “Notiamo, però, che c’è molta cautela nel fare una vacanza e questo ci fa ipotizzare che per la fine dell’anno avremmo un calo di fatturato complessivo, rispetto all’anno scorso, superiore al 50%. Consideriamo che in questi ultimi tre mesi il fatturato è stato zero con una perdita che si aggira fra i 70 e gli 80 mila euro. Siamo stati costretti a ricorrere al prestito dei 25 mila euro per far fronte alle spese correnti, ci siamo indebitati con la speranza di riprendere l’attività”.

Sandro Massacesi confida almeno nell’abolizione, per un paio di anni, della tassa di soggiorno (per il comune una perdita che si aggira sui 50 mila euro), nella diminuzione dell’Imu, della Tari e nel recupero della Tosap che ha già pagato ad inizio anno.

 

 

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14 commenti

  1. Quando è così è meglio sospendere l’attività e tutti gli abbonamenti con idraulici,elettricisti,ecc.
    Qua parliamo di Recanati,ovviamente un hotel che si trova in una località balneare o montana davanti si ritrova una realtà più positiva.
    Recanati richiama un turismo culturale e di solito chi fa questo tipo di turismo è gente che non ha molto da spendere,preferisce un turismo sobrio senza tante necessità per il fatto che ciò che interessa non è il diletto ma l’intelletto.
    Se poi andiamo a vedere in larga scala le gite turistiche che vengono a Recanati il più delle volte pernottano a Rimini.
    La cosa la dice lunga…molto lunga.

  2. Senza polemizzare ma è noto a tutti.. per bocca dei proprietari che dichiaravano di voler cessare l attività del ristorante…ben prima del coronavirus.

    • chi mal pensa mal fa on

      Ma tu mangi sempre pane e polemica? Il ristorante, infatti è chiuso da tempo ad esclusione del sabato sera e della domenica e per qualche pranzo prenotato. Qui si parla di albergo, di stanze per dormire e di gente che poi va in giro per la città e spende anche in altri esercizi commerciali. Ci sono tre specie di ignoranza: sapere niente, sapere male, sapere quello che non vale.

      • Potrebbe anche essere ignoranza, anzi ammettiamolo ma..leggere che in 3 mesi le perdite ammontano a 80.000 euro………….
        Che vi siete indebitati…..
        No, non ci credo.

        • Non ci credo perché vi conosco. Siete troppo seri, rispettabili e rispettosi. L’articolo che parla di voi è fuorviante, ha altri scopi. Mai e poi mai crederò che Voi per risolvere i problemi delle attività alberghiere chiedete la sospensione della tassa di soggiorno….. Siete troppo al di sopra di certe miserie politiche.

  3. Non so se sia meglio sospendere come suggerito sopra, riallacciare e ricontrattare abbonamenti può rivelarsi complesso e più costoso di quanto eventualmente risparmiato. Da parte mia un caldo invito a resistere.

  4. Goffredo Natalucci on

    C’è una cosa che si chiama “rischio d’impresa”. E’ un concetto cui non si può sfuggire quando appunto si dirige un’azienda. Le prenotazioni non ci sono? Certo, con tutto il terrorismo mediatico delle settimane scorse (mezzi d’informazione e politicanti di diverso livello sono i responsabili), nessuno si fida più ad andare in un albergo o in un agriturismo, pur con tutte le precauzioni del caso. Manca perciò la domanda e di conseguenza l’offerta resta tale e il prodotto (in questo caso il soggiorno in albergo) resta invenduto. Se piove, un albergo al mare resta vuoto: se non nevica nessuno va a sciare e l’albergo in montagna resta vuoto. Se non fa freddo, il negozio d’abbigliamento non vende i cappotti e i giacconi.
    Resta il lacrimevole ritornello delle tasse e delle imposte da non voler pagare.

    • Buongiorno , sono sandro massaccesi , scrivo solo per alcuni chiarimenti, al mare non piove per tre mesi consecutivi, il rischio d’impresa è calcolato , ma non in questi termini , analizzando il quadro contabile rispetto al precedente anno la perdita d’incasso è molto molto vicina alla cifra suddetta, il lacrimevole ritornello di non voler pagare le tasse, se non si guadagna logicamente non si paga. Riguardo la tassa di soggiorno il mio è solo un consiglio per incentivare il turista che visita Recanati visto che la paga, per noi il costo è solo molto tempo dedicato (siamo esattori) .Lusingato per il seri e rispettosi saluto cordialmente

  5. Un albergo che confida nell’ abolizione della tassa di soggiorno per risolvere in parte i suoi problemi? Un euro e 50 a carico dei clienti( 28 camere la ricettività, ) Suvvia!!
    Strumentalizzazione radio- politica.

    • buongiorno , la tassa di soggiorno non mi risolve nessun problema, non sono io che la pago , è solo un consiglio per incentivare il turista , lungi da me la strumentalizzazione politica, cordialmente sandro massaccesi

  6. A sentire certi commenti rancorosi si capisce per quale motivo in Italia non convenga fare impresa. Se incassi sei un evasore se non incassi certe imposte le paghi ugualmente a fronte di quali servizi non è dato saperlo. A RECANATI in particolare tutte le scuse sono buone per prendere il massimo possibile. Solo la Sis se non incassa abbastanza si fa risarcire la Comune cioè da tutti noi.

    • A Recanati in particolare?….. scuse per estorcere ? La Sis… ?
      Lei non conosce l’ ordinamento politico nazionale, e comunale.
      Acceda all’ Albo Pretorio e vedrà che nessuno estorce nulla a nessun’altro.
      E non vada oltre, rischierebbe una denuncia se confermasse che il comune ” estorce”.

    • La tassa di soggiorno è un’eredità di Tremonti!
      legge n. 42/2009 sul federalismo fiscale…chi c’era nel 2009 chi?????

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