Moltissime imprese rischiano di chiudere definitivamente, la cosiddetta “Fase 2 “ del Governo Conte così non va – esordisce la capogruppo regionale Elena Leonardi di fratelli d’Ialia – attività come bar, ristoranti, parrucchierie, estetiste, per citarne alcuni, “ non vedono la luce fuori dal tunnel”: la Regione deve intervenire subito con un provvedimento che consenta aperture anticipate!

Il così denominato “via libera progressivo” si ripercuote ancora negativamente su alcuni settori che saranno autorizzati ad aprire solo il primo di giugno, il principio da seguire dovrebbe essere un altro: chi può gararntire la sicurezza deve poter riaprire. Moltissime le richieste di parrucchieri ed estetisti in questo senso, sconcertati dalla ulteriore proroga annunciata dal Premier Conte.

La Leonardi ricorda quanto ha dichiarato la Confcommercio Marche che ha stimato  , con la riapertura  a giugno , una inevitabile  chiusura di 2.300 imprese con la perdita di 21.000 posti di lavoro.

– La mozione presentata ieri – continua Leonardi – intende chiedere a Ceriscioli l’emissione di un”ordinanza che permetta un anticipo dell’apertura di attività rispetto al calendario fissato dal Governo Conte laddove le imprese soddisfano requisiti di distanziamento e sicurezza. Chiedo inoltre – continua Leonardi- che la Giunta regionale si faccia carico delle richieste di bar, pub e ristoranti e si attivi direttamente nel portare avanti direttamente e nel confronto col Governo, le misure richieste per consentire a queste attività di riaprire e lavorare.

Fra le richieste proposte il mantenimento della Cassa Integrazione per i dipendenti ed il sussidio INPS (600-800 Euro) per imprese,  partite iva e ditte individuali almeno fino al 31/12 e la reintroduzione dei Voucher per le prestazioni lavorative occasionali. Altro aspetto da affrontare è  quello della richiesta di sospensione immediata dei mutui per la prima casa per i titolari di partita iva e ditta individuale ed i lavoratori dipendenti in cassa integrazione con accesso a fondi di garanzia nonché la sospensione immediata dei mutui con accesso a fondi di garanzia per le attività commerciali coinvolte nelle chiusure per coronavirus.

La Regione inoltre deve rendersi partecipe nello stanziare somme al fine di contributi a fondo perduto su spese per adeguamenti sanitari per l’acquisto di macchinari, mascherine, guanti, particolari sanificanti, separatori in plexiglas e così via. Si chieda infine- prosegue Leonardi nella sua mozione –  un impegno  in merito alla direzione del congelamento del pagamento di tutte le tasse, imposte e contributi con successiva rateizzazione, almeno fino al 31 dicembre 2020.

Il tempo è il fattore determinante – conclude Elena Leonardi – ne è trascorso già troppo, bisogna intervenire subito!

 

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7 commenti

  1. Ma i contributi che da la Regione non sono i soldi delle nostre tasse?
    Che servizio pensa di tagliare o spesa per fronteggiare tale iniziativa?
    Lei come tutti i consiglieri sarebbe disposta a rinunciare alla liquidazione di fine mandato?
    Sono all’incirca 50,60 mila euro per consigliere che se lasciati alla collettività sarebbero utili!
    Non sarebbe altrimenti più ragionevole scaricare tali spese sul prezzo?
    Eppoi con questa tutta povertà che arriverà molte attività sarebbero obsolete,quindi chiudere,ridimensionarsi credo che sia una sorta di autodifesa o sopravvivenza!
    Intanto voi la liquidazione la prendete!

  2. Giovanni Bonfili on

    Sollecitare mosse imprudenti ed affrettate non è da persone responsabili.Oggi un gruppo di esperti italiani ha pubblicato una ricerca secondo la quale mosse azzardate ed intempestive potrebbero portare entro il 2020 il numero dei morti a 70.000.Le limitazioni che il buon senso impone sono pesantissime,ormai quasi insopportabili,ma abbiamo di fronte un nemico sconosciuto ed altamente micidiale.Ci sono storici che richiamano la peste nera del 1350 che cambiò il volto dell’Europa dell’epoca.Spero che tutti sentiamo il terrore di una simile prospettiva.Purtroppo dobbiamo prepararci a conseguenze pesanti che nel tempo e con le dovute accortezze riusciremo ad azzerare per passare,poi,a modelli di vita diversi da quelli fino ad ora praticati.

    • Bene!
      Bel commento ben pettinato ma…
      Ma…se non entrano i soldi delle tasse sia dirette che indirette lei è disposto a rinunciare il 30% dell’assegno pensionistico?
      Le pensioni vengono pagate attraverso i contributi di chi lavora e se non c’è chi lavora il sistema frena!
      Lei ha pagato i contributi per ottenere un diritto che attraverso i contributi di chi lavora gli si garantisce la pensione!
      I contributi che pagava lei al tempo occorrevano per pagare gli assegni di chi era in pensione!
      Quindi bene chiudiamo tutto ma allo stesso tempo disposti a rinunciare a dei diritti!
      Le ricordo che siamo in deficit!

      • Giovanni Bonfili on

        E’ un commento largamente inesatto.Infatti la pensione non è altro che SALARIO DIFFERITO : il lavoratore dipendente rinuncia a parte di salario immediato per un accantonamento da utilizzare in vecchiaia.I contributi previdenziali vengono utilizzati per pagare le pensioni perchè all’inizio del sistema pensionistico prevalse il criterio mutualistico in sostituzione dell’intervento statale,dato che i primi pensionati non avevano effettuato accantonamenti.Quindi la mia pensione,come quella di tutti,non viene finanziata con le tasse e risulta che il bilancio dell’INPS non sarebbe passivo se non dovesse sopportare l’onere di prestazioni che dovrebbero far capo al sistema fiscale.Quanto al gravissimo danno economico derivante dalla pandemia per la sospensione di tante attività,e la cosa mi risulta anche per implicazioni famigliari,non posso che concordare,ma si tratta di scegliere tra un danno economico ed il pericolo di un’ecatombe.Ci affidiamo tutti alla speranza che torni un po’ di sereno.

        • Ma siamo sicuri?
          Se parliamo di sistema contributivo ha ragione lei ma se parliamo di sistema retributivo non ha ragione perché gli assegni pagati sono di gran lunga superiori ai contributi senza contare l’impiegato che negli ultimi anni si è fatto passare capo ufficio o l’operaio capo reparto per poi RUBARE un assegno più alto!
          No…non ci siamo!

          • Giovanni Bonfili on

            Resta,comunque,tutto da dimostrare il fatto che il deficit dell’INPS debba essere ripianato dallo Stato a causa delle pensioni.A me questo non risulta,come ho cercato di dimostrare con il mio post .Certo che con il mancato versamento dei contributi previdenziali da parte dei dipendenti in attività con il tempo verrebbe a crearsi un problema per le finanze pubbliche ,ma questo potrà avvenire anche in assenza di pandemie per il progressivo incremento dell’automazione di tante prestazioni lavorative.

  3. Goffredo Natalucci on

    Assistenzialismo a piene mani, soldi a tutti, cancellazione di tasse e contributi a ognuno che si lamenta. Belle idee politiche, tanto per raccattare voti. Poi che il sistema pubblico non abbia denari per far funzionare le scuole o per acquistare mascherine regolari e certificate poco conta.
    Piuttosto, perchè non ci dice cosa ne pensa dell'”ospedalone” della fiera di Civitanova, della procedura che ha portato alla decisione di costruirlo lì? Il Consiglio regionale, di cui lei fa parte, ha votato un provvedimento specifico su questo? Come sono stati raccolti e gestiti i soldi necessari? Da dove arriverà il personale medico e infermieristico? Non pensa che i marchigiani abbiano il DIRITTO di saperne di più sull’intera questione?

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