Mentre prosegue a ritmi serrati sull’intera Provincia l’attività della Prefettura di Macerata e delle Forze dell’Ordine, impegnate senza sosta nelle operazioni di controllo connesse all’applicazione delle misure urgenti per il contenimento COVID-19, continuano i servizi di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio.
In questi giorni, a volte, i controlli effettuati danno risultati trasversali come quello effettuato dal personale della Polizia di Stato di Macerata, durante il quale sono stati identificati 9 cittadini stranieri di etnia pakistana, uno dei quali privo di regolare permesso di soggiorno, i quali, tutti alle dipendenze di un’Azienda di questa provincia, erano di rientro da una giornata di lavoro svolta nel fermano.
La successiva attività d’indagine, effettuata dal Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Macerata, interessato per la parte di competenza, unitamente al Comando Provinciale di Macerata, ha portato ad accertare le gravi inosservanze da parte di un’Azienda agricola già sottoposta al controllo giudiziario su disposizione della Procura di Macerata, in quanto oggetto d’indagine per il reato di sfruttamento del lavoro.
Nella circostanza, i lavoratori sono risultati privi della certificazione rilasciata dall’Azienda che attestasse l’effettiva necessità dello spostamento, sprovvisti dei dispositivi di protezione individuale obbligatori per l’attuale emergenza epidemiologica, e viaggiavano a bordo di un unico mezzo ad una distanza ravvicinata di meno di un metro. L’Azienda non ha ottemperato, quindi, al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri né al Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 14 marzo 2020 fra Governo e parti sociali.
Attesa la gravità delle violazioni, la Prefettura ha disposto la chiusura dell’Azienda per trenta giorni ai sensi dell’art. 15, comma 1, del D.L. n. 14 del 9 marzo 2020.
Il Prefetto Iolanda Rolli ha voluto rivolgere un messaggio di vivo apprezzamento e di sincero compiacimento al Procuratore della Repubblica di Macerata dott. Giovanni Giorgio e al Comandante provinciale dei Carabinieri, Col. Michele Roberti, ed il più sentito plauso agli uomini e alle donne della Polizia di Stato e dell’Arma dei carabinieri che con grande professionalità, dedizione e incondizionato impegno, quotidianamente operano nello spirito di servizio alla Comunità.
Nell’occasione, ha sottolineato, ancora una volta, che “il lavoro nero altera la leale concorrenza rischiando di escludere dal mercato proprio le imprese che operano correttamente a vantaggio degli operatori economici che violano abitualmente gli obblighi retributivi, contributivi e fiscali, sfruttando i lavoratori con compensi irrisori a fronte di prestazioni lavorative spesso nettamente superiori ai limiti orari massimi previsti dai contratti nazionali di categoria”
I risultati raggiunti nella lotta al crimine e, in particolare, al caporalato e al lavoro nero, contribuiscono a riaffermare il rispetto delle regole in ogni settore della società anche a tutela della salvaguardia e della sicurezza sul lavoro, accrescendo la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni.
4 commenti
Questa azienda sta perdendo il frutto del lavoro di un anno. I prodotti giunti a maturazione e non raccolti sono persi. I presidi non si trovano a comprare. Forse qualche violazione alle norme di contenimento del Corona virus c’è stata anche nelle residenze per anziani ma non risulta che il prefetto ne abbia chiusa alcuna.
Ma lei ha letto l’articolo? Una cosa non toglie l’altra. Qui non si scherza, se non ho gli elementi per proteggermi non faccio quello che non posso fare non per il capriccio di qualcuno ma perché è l’unica arma che abbiamo per combattere il virus. L’avrà sicuramente sentito in questi giorni vero? Le perdite economiche le subiamo tutti non solo qualcuno. E ciò che è immorale è immorale e quel che è illegale è illegale. Con il suo ragionamento perdoniamo pure a chi voleva esportare ventilatori che scarseggiano in Italia verso la Grecia che sicuramente pagava di più. Basta per carità!!!
Tutti i clandestini, gli irregolari, gli immigrati clandestini etc. in questo periodo hanno diritto a mangiare e a ripararsi in qualche dove oppure no? A questa gente ci pensa anche il Prefetto oppure solo la Caritas?
O cristarello questi maneggiano beni alimentari!!!
E fatti un esame di coscienza sulla concorrenza sleale che questa azienda fa a chi è ligio a rispettare le regole!