Prendiamo spunto dall’articolo apparso oggi sul Corriere Adriatico, contenente le dichiarazioni del Sindaco Mozzicafreddo sul progetto di realizzare una nuova discarica, per raccontarvi una storia davvero interessante.
Una volta riempita una discarica bisogna aprirne un’altra, questo è ciò che sostiene in sintesi il nostro Sindaco, per cui “… inutili i no a priori”.
Peccato che le nuove norme europee sanciscano già da ora che smaltire in discarica costituisce un rischio di inquinamento del suolo e dell’aria e che, entro il 2035, i rifiuti urbani conferiti non potranno superare il 10% del totale dei rifiuti urbani prodotti.
Aprire una discarica ogni 6 anni su un territorio complesso e delicato come quello della Provincia di Macerata non è certo una politica lungimirante né sostenibile a lungo termine.
Ma Mozzicafreddo sfodera una proposta (che sicuramente non lo farà passare alla storia come lo statista del secolo): ci si siede ad un tavolo a ragionare e si trova un’altra soluzione “… si potrebbe ad esempio pensare ad un termovalorizzatore”.
Peccato che il tavolo in cui si ragiona di rifiuti esiste da decenni. Su una sedia di quel tavolo siede Rosalba Ubaldi, vice sindaco di Porto Recanati, Consigliere Provinciale e politico di spicco dell’UDC, che poi è anche il partito che esprime il nostro primo cittadino.
Orbene, il 3 Agosto 2017, mentre probabilmente Mozzicafreddo a Palazzo Volpini pensava alla giravolta col centrodestra ed ai termovalorizzatori, la sua vice approvava in Provincia la delibera di Consiglio n. 8, con la quale venivano individuati i siti idonei alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti (ivi incluso quello nei pressi di Montarice) ed approvato all’unanimità dei presenti il seguente emendamento: “Ribadire la totale contrarietà alla realizzazione e all’attivazione di qualsiasi impianto di incenerimento e coincenerimento di rifiuti urbani e assimilati nell’intero territorio provinciale …”
Per cui, anche volendo, la ricetta per il futuro del nostro Sindaco si scontra con le delibere della sua vice.
Se anche così non fosse, andrebbe ricordato che secondo la migliore scienza ed esperienza del momento, recepita dalla normativa Europea, non è il ritorno ai termovalorizzatori la via maestra da seguire, piuttosto nell’ordine: la prevenzione, il riciclo, ed infine, solo in ultima analisi, la combustione.
Non solo una lezione di come si dovrebbero gestire i rifiuti, fatta da chi è Sindaco del Comune maglia nera della raccolta differenziata nella provincia di Macerata non è credibile a priori, ma anche il riferimento al modello di una città (Copenaghen) che brucia il 60% dei propri rifiuti non ci sembra la via maestra da seguire.
Più che l’economia circolare dei rifiuti stiamo sperimentando l’ipocrisia circolare dei politici, quelli buoni per tutte le stagioni, che aprono discariche per salvarci dagli inceneritori e propongono inceneritori per salvarci dalle discariche.
Nella storia che vi abbiamo raccontato, però, manca ancora un personaggio, l’elettore “pesce rosso”, quello la cui memoria storica non dura oltre 30 secondi.
Senza elettori “pesci rossi”, i “politici smemorati” avrebbero vita breve.
UPP
1 commento
Bellissimo articolo.
Spesso ci si dimentica che i politici sono il risultato delle votazioni.
Per quanto riguarda il Sindaco nonché Ingegner Roberto Mozzicafreddo, per le sue dichiarazioni rimango stupito.