Era il 17 dicembre 2018 quando, in via Cesare Battisti, si insediava il cantiere per la demolizione della Scuola Gigli. Un’operazione che avrebbe dovuto preludere a lavori di ricostruzione considerati imminenti. Tuttavia, 2.190 giorni dopo, i cittadini assistono solo ora ai primi segnali concreti: grosse gru stanno installando i nuovi pali delle fondazioni, con l’obiettivo di completare 45 dei 90 pali previsti prima di Natale.
Un progetto dalle lunghe attese
La scuola Gigli, costruita negli anni ’60, ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di studenti recanatesi, fino alla chiusura avvenuta il 4 maggio 2009. La decisione fu presa dopo il devastante terremoto dell’Aquila del 6 aprile dello stesso anno, che aveva evidenziato gravi carenze strutturali nell’edificio. I lavori di demolizione, affidati alla Eco Demolizioni srl di Rimini, hanno richiesto interventi complessi, tra cui la salvaguardia del mosaico storico di Brunetti Ventura sotto la supervisione della Sovrintendenza.
Nonostante le aspettative iniziali, che prevedevano l’inizio della ricostruzione nell’estate del 2019, la rimozione delle vecchie fondazioni ha rallentato il processo. Roberto Bartomeoli, assessore ai lavori pubblici della giunta Pepa, ha spiegato che tale rimozione era necessaria per evitare interferenze con la nuova struttura. “Se le vecchie fondazioni interferivano con le nuove, era indispensabile eliminarle; altrimenti, potevano coesistere”, ha chiarito Bartomeoli sottolineando come la complessità del progetto abbia richiesto una pianificazione accurata.
Polemiche sui costi e sulle scelte amministrative
Il progetto ha sollevato interrogativi da parte della cittadinanza, in particolare riguardo alle spese per la rimozione delle vecchie fondazioni. Bartomeoli ha assicurato che la mappatura delle strutture preesistenti è stata effettuata dopo la demolizione e che la rimozione era già inclusa nell’appalto della nuova scuola, senza costi aggiuntivi. “Era previsto che le ditte garantissero un piano libero per il nuovo fabbricato”, ha precisato.
Nonostante ciò, le critiche non mancano. I membri della nuova giunta hanno espresso perplessità sulla decisione di ricostruire l’edificio nello stesso sito e sui costi complessivi del progetto. L’assessore al bilancio, Sabrina Bertini, ha evidenziato che l’opera costerà circa 10 milioni di euro. “Significa che ogni aula ci costerà un milione di euro. Un’eredità assurda delle vecchie amministrazioni Fiordomo-Bravi”, ha dichiarato.
Uno sguardo al futuro
Nonostante le difficoltà, il progetto della nuova scuola Gigli sembra finalmente avviato verso la realizzazione. La speranza è che questa lunga attesa porti a una struttura moderna e sicura, capace di rispondere alle esigenze educative delle nuove generazioni di Recanati.
9 commenti
PERCHÉ NON DIRE DA DOVE ARRIVANO I 10 MILIONI DI EURO???
VI VERGOGNATE O È UNA SPORCA POLITICA LASCIARE CREDERE CHE PAGANO I CITTADINI DI RECANATI.
pagano ed hanno pagato i cittadini di recanati.
soprattutto l’inutilità dell’abbattimento, poi i ritardi, ed i milioni
1 milione ad aula
Concordo
Forse se ti spieghi meglio…
dopo il parcheggio-fiordi è la più grande presa in giro ai cittadini recanatesi; e tanti sapevano ed hanno taciuto per interesse!
Avete distrutto intere generazioni…
Da dove arrivano arrivano i soldi,sono sempre soldi nostri che potevano essere spesi meglio.
Mentite sapendo di mentire saranno almeno sei mesi che i lavori sono iniziati….oppure dormivate?
ma l’assessore al bilancio che conti fa? ogni aula 10 milioni di euro come se scuola fosse solo di dieci aule. tutti i servizi la palestra ecc….non ci sono? vedremo cosa sarete capaci di fare voi. Per le cose fatte da fiordomo e bravi ci potreste scrivere un libro
Infatti, che conti sono?