Dal 2013, il Comune di Recanati ha avviato un progetto volto a sostenere famiglie in difficoltà abitativa, stipulando 15 contratti di locazione con privati e aziende. Questi contratti prevedono una clausola di subaffitto, che consente al Comune di affittare gli appartamenti a famiglie bisognose a canoni agevolati. In pratica, il Comune paga l’affitto ai proprietari e subloca gli immobili, chiedendo agli inquilini un canone inferiore a quello versato.
Nonostante il progetto sia ancora attivo, si sono verificati episodi di abuso. Nel maggio scorso, la precedente amministrazione comunale ha incaricato l’avvocato Anna Di Cosmo del Foro di Macerata di recuperare circa 10.000 euro di canoni non versati da un inquilino moroso, oltre a 1.774 euro di spese condominiali non pagate. Per questa azione legale erano stati stanziati 4.540 euro.
Ora, la nuova amministrazione si trova a fronteggiare un caso analogo. Un altro inquilino, assegnatario di un alloggio affittato dal Comune tramite la ditta Ab Properties di Recanati, non ha pagato né l’affitto né le spese condominiali. Il Comune si è già fatto carico di 548 euro di spese condominiali per il 2024 e prevede di avviare un’azione legale per recuperare anche il canone di locazione non corrisposto. Tuttavia, mentre si promette di rivalersi sul moroso, è il Comune, e dunque la collettività, a dover anticipare queste somme. Una situazione che ricorda l’amaro commento del celebre Totò: “Io pago!”.