Lettera aperta al Direttore di Radio Erre di Gioacchino Di Martino
Caro Direttore, la recente ennesima denuncia, fatta unitariamente dai gruppi consiliari di opposizione, dell’arroccamento della giunta comunale circa il rifiuto di un reale e democratico confronto sul progetto Biciplan, mi ha fatto venire in mente la famosa frase scritta da Bertold Brecht in risposta alla giustificazione data, dal segretario nazionale degli scrittori, all’operato del presidente della Repubblica Democratica Tedesca Walter Hulbricht che nel 1953, per soffocare una rivolta degli operai trattandoli da provocatori fascisti, non esitò a far intervenire i carri armati di Mosca.
Certo il paragone è volutamente azzardato perché qui non si odono né rombi minacciosi di carri armati né tanto meno nitriti di cavalli cosacchi desiderosi di abbeverarsi nelle fontane (per la verità poche) cittadine. Qui forse ci troviamo di fronte ad un più domestico caso di probabile arroganza frutto sia di caratteri con forte denotazione di personalità egocentrica condita, però, da una concezione politica, storicamente perdente, difficilmente collocabile nel pensiero democratico occidentale.
Ecco, caro Direttore, in attesa che l’intelligenza artificiale possa essere di aiuto anche a quella umana e quindi con buona pace delle vestali della integrità morale della giunta comunale, tutti questi elementi portano a concludere che forse l’agire di chi in questi anni è stato seduto sulle poltrone di Palazzo Volpini non sia stato ispirato soltanto dal civico interesse ma sia stato anche contaminato da un nascosto ideologismo che ne ha condizionato, ed ancora forse ne condiziona, le scelte amministrative.
Credere ed essere fedeli ad ideologie certamente non costituisce reato ed è anche un diritto costituzionalmente tutelato per ogni cittadino. Altra cosa, invece, forse è presentarsi come forza civica equidistante da ogni partito che, come è noto, sono custodi e portatori oltre che di interessi anche di ideologie a cui ispirarsi per definire i programmi. E la risultante oggi è testimoniata dall’atteggiamento assunto rispetto al progetto Biciplan. Testimonianza che può essere tranquillamente aggiunta a quella sulla riqualificazione di Piazzale Europa e tante altre ancora.
Nell’attuale giunta comunale è presente una componente fortemente ideologizzata che, travalicando il più comune canone di democrazia partecipata, ritiene di poter imporre proprie scelte eludendo qualsiasi forma di confronto democratico ed istituzionale. Pensiero unico! Naturalmente il proprio! Una concezione residuo di un passato che ha tra le sue pagine anche il ritenere che, se il popolo non è d’accordo, questo sia un popolo da cambiare!
Pagine di storia che però non appartengono ai nostri valori di democrazia che, invece, consentono al popolo sovrano di cambiare i governanti.
Con viva cordialità. Gioacchino Di Martino
Porto Recanati, 19 ottobre 2024