Parte dalla propria esperienza personale di padre di un bambino autistico, ma sa bene di interpretare le ansie e preoccupazioni di molti altri genitori di bambini “speciali” Fabrizio Principi, vice presidente dell’associazione “Omphalos” di Recanati, quando denuncia le problematiche relative alla presenza di insegnanti di sostegno per studenti disabili. “La maggior parte delle famiglie di alunni con disabilità non sa ancora se ci sarà un insegnante ad accogliere il proprio figlio e, nei casi più fortunati, non sapranno minimamente chi sarà e che tipo di preparazione potrà avere. Le conseguenze possono essere gravi, non solo dal punto di vista educativo, ma anche emotivo e psicologico, sia per i ragazzi che per le loro famiglie”.
Un problema di sempre, purtroppo, causato dalla scarsità delle risorse ma anche dalla scarsa tempestività delle nomine da parte degli uffici scolastici regionali e provinciali. “E’ profondamente ingiusto e preoccupante – sottolinea ancora Principi – che nel 2024 ci siano ancora casi in cui la presenza dell’insegnante di sostegno non sia garantita all’inizio dell’anno scolastico: questa figura è essenziale per garantire un percorso educativo inclusivo, soprattutto per studenti con disabilità come l’autismo, dove la stabilità e il supporto personalizzato sono fondamentali per affrontare i cambiamenti”.
Diverso, per fortuna, il comportamento dell’Amministrazione comunale che sin dal primo giorno di scuola garantisce la figura dell’assistente che, però, come sottolinea l’assessore ai servizi sociali, Emanuela Pergolesi, “ha funzioni diverse legate più all’integrazione del minore con i suoi compagni, gli insegnanti e gli spazi scolastici”.
3 commenti
Scuola allo sfascio, sanità peggio, e perchè ancora paghiamo tasse? Per mantenere in piedi la casta?
È giusto protestare e farsi sentire, soltanto così si ottiene qualcosa in quest’ambito.
Purtroppo oggigiorno la sensibilità nei confronti della disabilità viene percepita soltanto da coloro che la vivono in prima persona, ovvero i familiari, ma in una società capitalistica basata sulla competitività e sull’efficienza come può essere altrimenti?
Siamo giunti al punto di pensare che immigrati, malati, disabili, anziani sono un peso per la società. Beninteso pensiero che per alcuni c’è sempre stato, magari tenuto nascosto, ora invece questo modo di pensare lo si grida, si è preso coraggio e quindi tra non molto qualcuno spera di far pulizia di questi “pesi” e avranno un popolo di forti, ricchi e belli. Si salvi chi può.