Sono passati 226 anni, eppure sembra ieri quel 29 giugno 1789. A forza di celebrarlo i recanatesi, e non solo loro, quasi immaginano di aver vissuto quel dì di festa in Casa Leopardi per la nascita di Giacomo. Non è che poi Giacomo abbia impiegato molto tempo per varcare i cancelli del Palazzo e dell’Infinito. Sabato 29 giugno appunto le celebrazioni numero 226, il numero sembra di quelli normali, un anno dietro l’altro, quasi una routine ma non è così. Le celebrazioni leopardiane di giugno sono un po’ l’anima di Recanati, il cuore di Casa Leopardi. Una giornata, quella di domani organizzata dal Centro nazionale di studi leopardiani guidato dal presidente Fabio Corvatta con la collaborazione del Fai Orto sul Colle dell’Infinito, che si giocherà in due fasi in apparenza distanti, distinte dagli spazi ed unite dalle voci dei protagonisti. Si inizia nell’aula magna del Palazzo comunale e già il luogo ricorda, con una lapide marmorea, come il tempo passi ma conservi viva la memoria: è l’aula che vide la conferenza di Giosuè Carducci (che non ha bisogno di titoli, prof, scrittore o premio Nobel che siano) nel primo centenario della nascita di Leopardi. Non un personaggio isolato: negli anni si sono viste ed ascoltate celebrità di rilievo infinito, per usare un termine caro. Il programma si aprirà alle 18 con i saluti delle autorità e dei rappresentanti di Casa Leopardi, poi la presentazione della Biblioteca digitale leopardiana e del percorso espostivi nella sala Foschi. Infine la conferenza (“Attualità dell’umanesimo ai tempi dell’intelligenza artificiale” di un personaggio di assoluto rilievo internazionale: il filosofo Julian Nida Rümelin, docente dell’Ateneo di Monaco e ministro della cultura nel governo tedesco a guida Schröder. A Rümelin sarà consegnato il premio Leopardi. Alle 21.15 cambio di palcoscenico, si entra nell’Orto sul Colle dell’Infinito per ascoltare il recital di una stella del teatro italiano, Laura Marinoni (il titolo è “Tu pensoso in disparte il tutto miri”) con Andrea Coruzzi a firmare gli intermezzi musicali al pianoforte e alla fisarmonica. Un passo indietro nella presentazione della giornata leopardiana: la biblioteca digitale e il percorso espositivo.Il progetto Biblioteca digitale leopardiana, sostenuto dalla docente di Unimc Laura Melosi e seguito dal ricercatore di Unimc Gioele Marozzi, è volto a realizzare un collettore unico e organizzato in cui proporre al pubblico non soltanto specialistico, una intera collezione dedicata al poeta recanatese e alla sua famiglia, composta prioritariamente dalle riproduzioni e dalle schede catalografiche dei manoscritti autografi leopardiani. In prospettiva futura, tuttavia, è negli intenti del Centro arricchire questo primo importante nucleo corredando i materiali presentati con specifiche sezioni di commento ad essi dedicate. Il percorso espositivo allestito nella sala Foschi del Cnsl riprende l’idea di allestimento museale avanzata nel 1941 da Biagio Biagetti. Le sezioni saranno tre: in una verranno esposti manoscritti, libri e lettere per esaltare il poeta Giacomo, in una seconda sezione ci saranno oggetti d’arte sempre riguardanti il Poeta e sulla parete di ingresso ci saranno delle installazioni digitali. In particolare, i contenuti verranno resi disponibili attraverso l’utilizzo di un tavolo touchscreen, un totem multimediale e una serie di tecnologie avanzate (QrCode) che consentiranno al visitatore di approfondire la storia di Recanati, della famiglia Leopardi e del Centro nazionale di studi leopardiani. Nuove tecnologie, ma anche accessibilità e a tal proposito il presidente del Cnsl Fabio Corvatta osserva: «L’obiettivo è rendere la sala Foschi un luogo accessibile, aperto, dinamico, inclusivo, partecipato e attento ai bisogni dei singoli individui, abbattendo non solo le barriere architettoniche ma anche e soprattutto quelle sensoriali e percettive. La sala Foschi, infatti, sarà uno spazio dove i contenuti possono essere ascoltati e le opere toccate».
Sono passati 226 anni dalla nascita di Giacomo Leopardi. Domani festeggiamo il genio recanatese
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3 commenti
Amo Giacomo e grazie al suo intelletto non morirà MAI !
ho visitato la sua casa un po’ di tempo fa in gita con mia figlia e mi è rimasta molto contenta!! si respira proprio Leopardi li dentro!! c’è tutto il suo mondo 😍😍😍
hai respirato anche la tristezza e il pessimismo cosmico tanto da farlo fuggire da quella casa e dal suo borgo?