NOTA DI CIVICO PROGETTO COMUNE PORTO RECANATI
Nei giorni scorsi, sono apparse su organi di stampa locale dichiarazioni rilasciate dalla Consigliera Rosalba Ubaldi in merito a due interrogazioni presentate dal Centrodestra unito su incarichi professionali e lavori assegnati dagli Uffici tecnici competenti a professionisti uniti da legami di parentela a due Consiglieri comunali.
Sgombriamo il campo da ogni dubbio: quelle di Ubaldi sono accuse infamanti che ledono l’onorabilità e la dignità di tutta l’Amministrazione Michelini.
Su quanto “denunciato” non c’è alcuna violazione di legge in materia di conflitto d’interessi, nessun abuso e nessuna forma di interesse privato. Quanto accaduto non è neppure censurabile dal punto di vista dell’opportunità politica.
La vera novità è che, finalmente, tutti i professionisti e le imprese che operano nella realtà locale, nessuno escluso, possono aggiudicarsi pubblici appalti o vedersi affidati incarichi.
Capiamo che il modo di fare dell’ex sindaco ed ex assessore era completamente diverso, ma qui c’è una volontà manifesta di far vedere il marcio dove il marcio non c’è, di insinuare il losco dove il losco non c’è.
Gli incarichi contestati riguardano uno stimato tecnico locale ed un altrettanto ineccepibile imprenditore che hanno una parentela, rispettivamente di quarto e terzo grado, con due Consiglieri comunali della maggioranza, totalmente estranei ai fatti che hanno portato alla loro individuazione ed alle procedure di affidamento.
Per essere chiari, non stiamo parlando né di amici del funzionario, né di figli del Sindaco, né di coniugi di un assessore, parliamo di parentele di alto grado di consiglieri in una piccola comunità come la nostra dove è facile ritrovarsi parenti e non per questo si deve essere esclusi dalla possibilità di poter lavorare onestamente. Per altro, uno dei due affidamenti è avvenuto all’esito di una regolare procedura di gara andata deserta.
Un tale livello di degrado nella comunicazione politica è così basso e populista da offendere profondamente il buon nome dei consiglieri indirettamente chiamati in causa, i quali stanno valutando di tutelare, anche giudizialmente, la loro onorabilità.
Visto che è stata la stessa consigliera Ubaldi, nella sua intervista, ad aver detto che nei fatti denunciati non vi è “nulla di legalmente rilevante” se non dal punto di vista etico e morale, ribattiamo affermando che non possiamo accettare lezioni di etica da chi, per mera speculazione politica, non si fa scrupolo di gettare fango addosso a persone oneste; questa è l’unica cosa di riprovevole che c’è in tutta questa storia.
2 commenti
Beh, allora andate fino in fondo. Coerentemente. Passate alla querela per diffamazione e non se ne parli più.
perché invece di scrivere terzo o quarto grado di parentela non dite chiaramente che legami ci sono?
nipote buono? figlio di fratello o sorella? cugino di primo grado,secondo o terzo ?
così rende di più l’idea sull’opportunità politica.