era un tremore pallido sui muri, forse un paio di scarpe sopra i tetti, le nostre stanze stavano di sotto, piccole stanze quasi attaccate all” orto, sotto le lunghe scale
I vetri colorati , immensi, di Villa Gloria, d ” Urbino la villa piu” grande il camino e’ li’, nella cucina, e tu gli dormi accanto l’ orecchio al muro, un muro tutto bianco e screpolato, vuoi aprire la porta ma un po’ la temi, e ‘ cosi’
vecchia e strana la Befana non c” entra col presepio la Befana, non c’ entra col Natale, i giorni attorno, solo chiude le Feste come i Re Magi, ama portare doni, giunti nella Capanna lo stesso giorno ma i doni dei Re Magi sono altri a quel solo Bambino destinati , restano nel presepio disegnati sei corso a guardare ,
ancora fa buio, e dalla calza spunta una corriera, lunga, coi finestrini e tutta azzurra come quella vera al Mercatale ma c” era anche il carbone , solo poco, tu non ci badi e guardi la corriera, in quelle Feste antiche c ‘ e’ solo la Befana che porta
I doni e porta anche il carbone magari poco domani andrai a scuola tutto agghindato, col bavero e il grembiule che non sopporti, copiare nel quaderno linee e cerchi sulla lavagna che sta cosi’ lontana , domani sara’ anche peggio, non lo sai, le lettere cominciano domani, tu non le vedi , quello che siede accanto ti deride, la maestra non sa che tu non vedi , la sorella non sa che t ‘ accompagna anche in te infanzia, eterna epifania ,
Eden che il tempo non intacca ma innalza , anche in te c ‘ era un tizzo di carbone , c’ era il grembiule nero e chi ti deride ma l’ Attesa era intensa e sconfinata , quell’ azzurra corriera il Grande Dono
Umberto Piersanti da Campi d’ ostinato amore La nave diTeseo